Una vera e propria gara di solidarietà è in corso per aiutare il piccolo Alessandro Maria, il bambino affetto da una rara malattia genetica e in attesa di un trapianto di midollo osseo. Come riportato da La Repubblica, dopo l’appello lanciato dai genitori del piccolo Alex, sono state 6mila le iscrizioni al registro dell’Admo (Associazione italiana donatori midollo osseo) fatte online. Un tam tam che si è diffuso a macchia d’olio in tutta la Penisola, da Milano a Napoli, al punto che i telefoni dell’associazione sono andati in tilt. Nello stesso arco di tempo, sul sito Admo è stato registrato un flusso di 14mila persone al giorno. Se a Milano, in piazza Sraffa, sono state più di 500 le persone che hanno accettato di donare il midollo osseo e per questo saranno ricontattate, la campagna di sensibilizzazione prosegue adesso a Napoli con l’appuntamento in piazza Trieste e Trento domani. Domenica sarà la volta Caserta e dell’Emilia Romagna, dove sono previsti nove eventi a novembre. (agg. di Dario D’Angelo)
MILANO, CENTINAIA IN FILA AL GAZEBO DI PIAZZA SRAFFA
Centinaia di persone da stamane a Milano si sono messe in fila, davanti a un gazebo sistemato in piazza Sraffa dall’Associazione donatori di midollo osseo, rispondendo all’appello del papà di Alessandro Maria. Un gesto questo tipico della solidarietà italiana, che davanti alle tragedie, siano terremoti o malattie, non manca mai. Milano con il cuore in mano, come dice il famoso detto dedicato al capoluogo lombardo ed è proprio così. Secondo i media, a fare la coda soprattutto i giovani, studenti delle università Bocconi, Cattolica, Statale e Bicocca: i medici infatti hanno detto che è richiesto il midollo di una persona di età tra i 18 e i 35 anni. Naturalmente il midollo deve essere compatibile con quello di cui ha bisogno Alessandro, ed è questa la cosa più difficile. Fino ad adesso non è ancora stato trovato un donatore del genere nella lista della sanità che racchiude tutti coloro che si sono dichiarati disponibili al trapianto. Ma intanto la lunga fila di persone offre speranza, c’è gente che è stata in fila anche per tre ore. “Ieri abbiamo mappato 140 persone, oggi l’affluenza è quasi triplicata ma stiamo correndo ai ripari: abbiamo già contattato altri due medici e infermieri per velocizzare i tempi e richiesto altre provette, perché quelle che avevamo stanno esaurendo”, ha detto Mirko Antonioli consigliere di Admo Lombardia. Si può donare anche contattando online l’Associazione a questo indirizzo. (agg. di Paolo Vites)
IL TEMPO STRINGE, SERVE UNA SOLUZIONE
Si sta lavorando con grande perseveranza al caso di Alessandro Maria, visto che purtroppo è veramente poco il tempo a disposizione dei ricercatori. Sembra che siano addirittura solo cinque le settimane di vita date al bimbo che affetto da una patologia gravissima ha bisogno di un trapianto di midollo osseo. La difficoltà è legata dal trovare un donatore compatibile, cosa che non è affatto semplice. Il bimbo ha accusato una Linfoistiocitosi Emofagocitica che in medicina è conosciuta come Hlh. Una patologia che colpisce di solito lo 0.002% dei bambini e che purtroppo necessità di un rapido trapianto di midollo per evitare la morte del paziente. La storia di questo bimbo ha scatenato grandissima solidarietà con tantissime persone che si sono recate a Milano nei vari gazebo che hanno permesso così di intervenire per cercare un donatore. Ora dopo ora sono numerosi gli aggiornamenti per cercare anche di sensibilizzare il pubblico nei confronti di una patologia rara ma che purtroppo colpisce diversi bambini. (agg. di Matteo Fantozzi)
INTERVIENE L’ADMO
In merito alla tragica storia di Alessandro Maria è scesa in campo ADMO Trentino Onlus che ha voluto sostenere la famiglia del bimbo, cercando anche di fornire supporto pratico per risolvere la questione in ricerca di un donatore di midollo osseo. La Presidente Ivana Lorenzini ha spiegato, come riportato da La voce del Trentino, che: “Stiamo ricevendo davvero moltissime richieste. Tante persone ci dicono di voler provare a donare midollo osseo ad Alessandro Maria, ma quando spieghiamo loro che non possono farlo direttamente e che ogni donazione è protetta dalla privacy e inoltre che la compatibilità è di circa 1 ogni 100mila persone allora si fermano e ci dicono che non sono più interessati. Questo sta causando dei problemi anche gravi perché ruba tempo e spazio a chi magari è davvero interessato ad aiutare il prossimo. Quindi se non si ha intenzione di aiutare a prescindere un’altra persona a vivere bisogna lasciare perdere. Perché magari il gesto bellissimo fatto per Alessandro Maria potrebbe aiutare tante altre persone dall’altra parte del mondo e di fronte a questo i donatori si fermano“. (agg. di Matteo Fantozzi)
PAPÀ “COMPATIBILITÀ INCERTA”
Una sacca di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale che potrebbe essere adatta al trapianto di midollo osseo necessario al piccolo Alessandro Maria: è questa una delle ultime speranze per salvare il bambino di 18 mesi affetto da una malattia rara in cerca di donatore. Come riportato dall’Ansa, però, è stato il papà di Alex, Paolo Montresor, a smorzare gli entusiasmi dicendo di aver appreso la notizia soltanto dalle stampa e aggiungendo che “a quello che ci hanno detto qui però non c’è certezza sulla compatibilità finchè non vengono fatti altri esami. La nostra vicenda ha generato uno tsunami, e a questo punto è importante che continui a beneficio di tutti. Sarebbe bello che da una nascita venisse la speranza per nostro figlio, ma aspettiamo”. (agg. di Dario D’Angelo)
MILANO, 300 IN PIAZZA PER PRELIEVO
Dopo il tam tam sui social degli ultimi giorni, è scattata la mobilitazione per salvare il piccolo Alessandro, bimbo di 18 mesi che sta lottando con l’Hlm. Il farmaco con cui stanno curando il piccolo prima o poi metabolizzerà e non servirà più a niente ed è necessario un trapianto di midollo. Come riportato dal Corriere della Sera, è partita la ricerca per un donatore compatibile dai 18 ai 36 anni e sono già arrivate 300 persone in piazza Sraffa a Milano, dove è presente un gazebo dell’associazione Admo. E’ sufficiente il prelievo delle cellule staminali dal sangue periferico e non è necessario il ricovero in sala operatoria per sottoporsi alla trapanatura delle ossa in bacino, con centinaia di persone in coda per effettuare il test di compatibilità: dopo Milano, è prevista una raccolta di campioni di sangue anche a Napoli e a Trento. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SERVE DONATORE COMPATIBILE PER SALVARE ALESSANDRO
Midollo, serve donatore compatibile per salvare il piccolo Alessandro: solo un trapianto può aiutarlo a sconfiggere una malattia rarissima, ovvero la Hlm (linfoistiocitosi emofagocitica). Come vi abbiamo riportato, l’appello dei due genitori sta diventando virale: nato a Londra da padre verone e madre napoletana, il piccolo di 18 mesi sta lottando con una rara malattia genetica che colpisce appena lo 0,002 per cento dei bambini. Questa malattia priva le persone che ne sono affette della perforina, ovvero la proteina che consente al sistema immunitario di identificare e combattere virus e batteri. E ad Alessandro “restano cinque settimane di vita” secondo i medici: grande mobilitazione per aiutare la famiglia, tanto che è stato allestito in piazza Sraffa a Milano un gazebo per effettuare dei test di compatibilità.
L’APPELLO DEI GENITORI
Come riporta il Giornale di Brescia, il Centro nazionale trapianti, Centro nazionale sangue e il Registro italiano dei donatori di midollo osseo hanno sottolineato: “L’unica speranza è una sacca di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale che potrebbe essere adatta al trapianto ed è stata subito messa a disposizione dell’equipe inglese che sta seguendo il caso di Alex”. Una corsa contro il tempo, con il bimbo di appena un anno e mezzo che sta lottando come un leone per sopravvivere: su Facebook il messaggio dei genitori sta circolando senza sosta, alla ricerca di un donatore compatibile. E bisogna trovarlo in tempo, perché l’efficacia del farmaco attualmente assunto potrebbe scemare: l’appello è rivolto a chi è in possesso dei requisiti del donatore, così da farsi tipizzare e aiutare il bimbo.