Continuano ad arrivare indiscrezioni sul caso listeria nel salmone affumicato Bk Salmon. Il Messaggero sottolinea come Ecdc abbia evidenziato come esista una possibile contaminazione ambientale nell’impianto polacco dove viene prodotto il salmone in questione. Sicuramente non è raro che si presenti la Listeria dentro il salmone affumicato, quello che è più grave è che sia stato portato alla distribuzione e venduto al pubblico con tanto di quattro persone che hanno perso la vita. Nelle ultime ore sta circolando anche la voce della volontà delle grandi case di produzione di salmone affumicato di tornare a farlo a caldo, come si faceva un tempo, per evitare la presenza di batteri come capita molto più spesso quando il procedimento si fa a freddo. (agg. di Matteo Fantori)
Tutto è partito dalla Bk Salmon
È allerta listeria in Europa con quattro persone che sono morte tra Danimarca, Francia e Germania a causa del salmone affumicato. Pare che tutto sia partito da un lotto prodotto dalla Bk Salmon in Polonia, stando a quanto riportato dalle autorità danesi. La notizia è stata diffusa dall’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare) e dall’Ecdc (centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie. Si è risaliti alla fabbrica di lavorazione del prodotto grazie agli esami che hanno poi confermato un ceppo comune per tutti e quattro i casi in tre distinte nazioni. Una situazione dunque che ha lanciato un’allarme in tutti i paesi dove il Bk Salmon viene prodotto per evitare che sia assolutamente consumato con il rischio che sarà debellato probabilmente anche con qualche ritiro sul mercato. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare ulteriori notizie in merito.
Allerta listeria, quattro morti per il salmone affumicato: ecco il motivo dei continui casi
Cosa ha scatenato l’allerta listeria per il salmone affumicato? Libero Quotidiano spiega con precisione che ultimamente si è iniziato ad affumicare il pesce a freddo invece che a caldo come si faceva in passato. Le alte temperature del secondo metodo sembravano essere in grado di uccidere il batterio evitando qualsiasi possibile rischio. Probabile che però si decida di procedere a freddo anche per i costi più contenuti del procedimento che per temperatura è molto lontano dall’abbattimento tipico per esempio del sushi. I continui casi potrebbero però portare le autorità sanitarie a rivedere questo modo di operare per cercare di privilegiare principalmente la salute ovviamente dei consumatori. Ovviamente non si può evitare di pensare che tutte queste situazioni possano essere collegate.