La storia di Margaux ha fatto rapidamente il giro del mondo, la bambina di cinque anni nota anche come bimba “bolla” è stata salvata grazie ai fondi europei. Nata il 20 settembre del 2013 in Belgio è riuscita il 5 settembre del 2014 a iniziare a capire perché si ammalava sempre. In quel giorno infatti i ricercatori di Telethon e del San Raffaele di Milano hanno scoperto il motivo delle croniche crisi respiratorie. La bimba è stata poi curata grazie a una terapia genica all’avanguardia grazie alla ricerca. Proprio oggi il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha dato parola ai suoi genitori presenti a Bruxelles nella camera Plenaria insieme al direttore del Tiget (Istituto Telethon per la ricerca genica) Luigi Naldini. I due sono stati interpellati durante la conferenza “Ricerca e innovazione Ue nella nostra vita di tutti i giorni” che è stata organizzata dall’Eurocamera insieme all’esecutivo comunitario.
Margaux, bimba “bolla” salvata dai fondi europei: le parole dei genitori
Il padre di Margaux, la bimba ”bolla” salvata dalla ricerca con i fondi europei, ha parlato e raccontato questa tragica storia. Come riportato da Il Messaggero Hein Moreels ha sottolineato: “A cinque settimane di vita Margaux ebbe la sua prima crisi. Dopo una notte in ospedale il pediatra ci mandò a casa dicendo che non aveva proprio nulla. Dopo una settimana ci fu un nuovo breve ricovero e poi dopo due mesi ancora un altro stavolta di sette giorni in cui venne sottoposta a delle cure antibiotiche. Alcuni pediatri dicevano che aveva qualcosa ma non si riusciva a capire mentre altri ripetevano che era sana e la mandavano a casa”. La crisi più pesante arrivò poi il giorno di Capodanno 2014, quando aveva tre mesi e debolissima non riusciva a respirare. Quel giorno Margaux venne portata all’ospedale universitario di Lovanio a est di Bruxelles. Fu allora che arrivò la diagnosi corretta, la bimba era affetta da Ada. Da quel momento iniziano varie ipotesi fino al contatto con Alessandro Aiuti, ricercatore della fondazione Telethon e medico di ricerca del San Raffaele di Milano che propose appunto la terapia genica.