La dieta anti-infiammatoria aiuta l’intestino a vivere meglio e quindi regala la possibilità di migliorare il proprio stato di salute. Questa propone una guida per scegliere gli alimenti che possano migliorare le funzionalità di questo organo e non solo come dimagrire prima delle feste di Natale. Tutti i consigli sono presenti all’interno del libro del professore Silvio Danese che è specialista dell’ospedale Humanitas di Milano. All’interno troviamo delle vere e proprie ricette firmate dallo stesso divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi Marco Bianchi che ci regalano delle informazioni molto interessanti. Sicuramente questa permette di avere un equilibrio maggiore e non solo quando ci si siede a tavola, perché permette di avere maggiore stabilità anche nelle altre attività giornaliere che si possono considerare del tutto slegate a quello che facciamo durante l’arco della nostra giornata. I consigli poi non sono del tutto intuitivi e ci aprono delle strade nuove, correggendo anche degli errori che un po’ tutti commettono.
Dieta anti-infiammatoria che aiuta l’intestino: cosa mangiare
Ma cosa si mangia con la dieta anti-infiammatoria che è in grado di aiutare l’intestino? I cibi sconsigliati sono quelli pronti che sono pieni di additivi, coloranti e conservanti oltre agli snack, dolci o salati, industriali, le bibite zuccherate, le gomme da masticare, el caramelle e i prodotti contenenti caffeina. Vengono invece consigliati l’olio extravergine d’oliva, i cereali, il pesce azzurro e quasi tutti i tipi di spezie. Per quest’ultime bisogna evitare tutto ciò che è piccante perché potrebbe portare ulteriormente a infiammare un tratto magari già sottoposto a situazioni di stress. L’obiettivo è quello di dare all’intestino diverse possibilità di tornare a svolgere in maniera corretta la sua funzione grazie ad alimenti che lo purificano e che gli regalano un certo stato di sollievo. Per farlo serve però fare attenzione anche alle quantità di ciò che si mangia e agli strappi alla regola che si fanno. Per questo è consigliato cercare di mangiare il più possibile a casa, evitando ristoranti dove non si sa con precisione tutti gli ingredienti utilizzati e tutte le modalità di cottura portate a compimento.