Come funzionerà sull’uomo l’oncochip universale? Questo dispositivo sarà in grado di smascherare varie tipologie di tumori, grazie all’analisi diretta del Dna presente nel sangue di ogni paziente. Dopo averlo analizzato sarà il momento di andare a paragonarlo con un estratto di una biopsia del tumore. Il test sarà anche molto rapido, perché basteranno due giorni per avere dei risultati. Si porteranno così alla luce tutte le eventuali imperfezione o punti deboli dei soggetti. Il nuovo dispositivo studiato sarà portato nel 2019 a test attenti e potrebbe regalare delle risposte davvero molto interessanti. Di certo ci troviamo di fronte a quella che potrebbe essere una svolta in grado di individuare il cancro in maniera rapida, dando così un aiuto decisivo a chi si troverà a somministrare un’eventuale cura. (agg. di Matteo Fantozzi)
Nel 2019 i test sugli uomini
Nel 2019 sarà lanciato un oncochip universale in grado di smascherare i tumori. Questo sarà sperimentato in oltre trenta centri italiani su circa 4mila pazienti. Sarà in grado di evidenziare diversi tipi di cancro analizzando in un solo colpo più di 500 geni. Questo processo permetterà di individuare terapie efficaci per ogni paziente e per scoprire anche quali saranno i familiari più a rischio. Grazie a una grande rete di ricerca oncologica italiana è stato messo a punto un progetto grazie anche all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano in merito al terzo meeting dedicato a “Nuove tecnologie e strategie per combattere il cancro“. Sicuramente si tratta di un salto di qualità importante nella cura del cancro con la possibilità di andare ad anticipare le diagnosi e quindi di raggiungere delle risposte più efficaci nelle cure. Il 2019 è ormai alle porte, sarà poi il momento di andare a testare questa straordinaria rivoluzione.
Oncochip universale smaschera tumori: parla Ruggero De Maria
Ruggero De Maria, presidente di Acc, ha parlato in merito all’oncochip universale in grado di smascherare i tumori. Questi ha svelato, come riportato da Il Messaggero, alcuni dettagli: “L’oncochip universale, sviluppato dai nostri esperti di genomica nell’ambito del progetto Acc Genomics, rappresenta l’evoluzione dello stesso strumento per il sequenziamento del tumore del polmone che da febbraio scorso stiamo sperimentando su mille pazienti in Italia”. Si parla poi del 2019 quando si inizierà a testare l’Oncochip universale sui tumori di ovaio, colon e mammella ovvero quelli che hanno la più alta familiarità. Spiega che: “il tutto si farà su 4mila pazienti che saranno arruolati in venti dei nostri istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e in una decina di ospedali”.