Purtroppo della meningite si sa troppo poco, questa è una delle evidenze che rischiano di rendere più probabile la morte se si viene colpiti da questa patologia. A dimostrarlo è uno studio condotto da Sara Carloni, Quantitative research director Elma Research. Questi ha parlato a margine dell’evento Let’s talk meningite organizzato in stretta collaborazione con Il Mattino e anche grazie al contributo non condizionato della casa farmaceutica Gsk. Il tutto si è svolto stamattina a Napoli dove è stato evidenziato come sarebbe necessario lavorare per cercare di rendere attiva una campagna di sensibilizzazione. I genitori di bambini a rischio oppure le stesse persone che potrebbero contrarre la malattia dovrebbero essere informate meglio per prevenirla e magari saperla anche riconoscere rapidamente. Sicuramente servirà del tempo per riuscire a rimediare a questa situazione e un giusto lavoro interdisciplinare che unisca le giuste forze per arrivare direttamente alla gente.



“Meningite, si sa troppo poco”: parla Sara Carloni

Sara Carloni ha coordinato lo studio sulla meningite di cui si sa ancora troppo poco. Come riportato da AdnKronos questa ha sottolineato: “Abbiamo condotto uno studio tra circa 2000 genitori di bambini e ragazzi fino ai diciotto anni per capire quale fosse la reale percezione della meningite e dei vaccini contro questa grave malattia. La situazione si è mostrata in miglioramento rispetto a una ricerca del 2015, ma c’è ancora molto da fare”. Il livello di informazione non è sufficiente tanto che solo un genitore su tre si ritiene ben informato in merito. Sulle vaccinazioni poi si è ancora indietro, addirittura un genitore su cinque ne conosce l’esistenza. Quindi molte persone non conoscono l’esistenza di un vaccino per il meningococco di tipo B.

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