Ci sono molti dubbi sull’allarme legato alle cozze contaminate dal vibrione del colera. Ciò che crea polemica è il fatto di non aver lasciato un campione di cozze per effettuare delle ulteriori analisi come si fa di solito. Il vibrione del colera infatti non muore con il congelamento e le confezioni presenti all’interno della pescheria in questione erano sei. Questo lasciava pensare, come da norma, che si potessero effettuare anche delle analisi successive su un altro campione. Un particolare che non è sfuggito nelle ore subito successive allo scoppio del caso sulla rete. Si continua a discutere intanto sulla rete su cosa sia accaduto sul lotto di cozze in questione. Sono arrivati poi ulteriori informazioni legate da Nieddittas che ha rivelato come il prelievo delle cozze contaminate sia arrivato precisamente in una pescheria che si trova in Toscana. Cosa accadrà successivamente lo scopriremo nelle prossime ore quando arriveranno informazioni in merito. (agg. di Matteo Fantozzi)
Molluschi contaminati dal vibrione del colera
Un nuovo allarme cozze in Italia, con i molluschi contaminati dal vibrione del colera. Appena qualche giorno fa era scattato un altro allarme, con le cozze italiane allevate in mare contaminate da tossine diarroiche. Il 5 dicembre 2018 lo stesso Ministero della Salute aveva reso noto la segnalazione riguardante la presenza di DSP (Diarroica Shellfish Poisoning), ovvero un acido okadaico superiore ai limiti consentiti. Le autorità hanno disposto il ritiro dal mercato dei lotti chiamati in causa, al fine di fare i controlli necessari. La causa, in quel caso, era legata alla proliferazione dell’alga Dinophysis sp, dovuta all’eutrofizzazione delle aree costiere che provoca fenomeno di Bloom Algali, come evidenziato da Il Giornale. Ciò provoca i cambiamenti di colore dell’acqua dovuti proprio alla proliferazione di cellule algali, in condizioni favorevoli è possibile raggiungere una densità pari a 60-70 milioni di cellule litro. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
Interviene il Ministero della Salute
Allarme per le cozze in Italia con alcuni lotti che sono stati ritirati dal mercato perché contaminati dal vibrione del colera. A Oristano il Ministero della salute è intervenuto per evitare quella che poteva essere una vera e propria epidemia. Le cozze finite sotto accusa sono quelle del tipo Mitilo Nieddittas che provengono da Arborea e sono state raccolte direttamente nel Golfo di Oristano. Il lotto di produzione è il numero NS-183778-17 con data di scadenza 18 novembre 2018 e vendute in reti da un chilogrammo. Sul sito del Ministero si può leggere come comportarsi nel caso fossero stati acquistate proprio le cozze in questione. Si raccomanda di non mangiarle assolutamente perché molto pericoloso per la salute e di riportarle al punto vendita dove sono state acquistate per essere totalmente risarciti. Il rischio è che qualcuno le abbia già consumate e nel caso il consiglio è quello di sottoporsi agli esami del caso.
Allarme Cozze, lotti ritirati dal mercato per il colera: cos’è il vibrione?
Cos’è il vibrione del colera trovato all’interno delle cozze? Si tratta di un batterio che è caratterizzato da una forma a virgola. Sono diverse le specie di questo virus, alcune patogene e altre non. La maggior parte sono non invasive, ma comunque bisogna stare molto attenti perché questo batterio è capace di vivere all’interno dell’ambiente acquatico presente nell’intestino umano. In termini scientifici viene definito come un batterio enteropatogeno inusuale. La sua tendenza è quella di creare delle epidemie esplosive e per una diffusione che si può considerare pandemica. Informazioni più dettagliate invece si possono ricavare dal sito ufficiale del Ministero della Salute dove ci sono anche le istruzioni su come comportarsi anche in caso di assunzione delle cozze contaminate. L’allarme è ora esteso nel controllo di tutti lotti distribuiti in giro per lo stivale con quella data specifica.