L’inchiesta della Reuters in merito alla presenza di amianto nel talco della Johnson & Johnson, e che la nota azienda americana sapesse del pericolo tumori associato al proprio prodotto, ha fatto registrare un pesante tonfo in borsa per la stessa multinazionale a stelle e strisce. Stando a quanto riferito dai colleghi di RaiNews.it, il titolo ha perso più del 10% alla borsa di New York dopo la rivelazione di Reuters, bruciando circa 40 miliardi di dollari in valore di mercato: si tratta del peggior colpo in borsa dal 2002, ricorda il Sole 24 Ore. La Johnson & Johnson sta affrontando da anni numerosi casi giudiziari, e dopo il risarcimento record del 2017, ben 412 milioni di dollari in favore di una donna ammalatasi di tumore alle ovaie, ora vi sarebbero in corso altre 11.700 richieste di danni, per un risarcimento che potrebbe toccare la cifra monstre di 4.2 miliardi di euro. Johnson & Johnson è leader del mercato del talco praticamente da sempre, nonostante i numerosi contenziosi in atto. I totali dei ricavi ammontano a 76.5 miliardi di dollari. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



AMIANTO NEL TALCO: J&J SAPEVA?/strong>

Alle numerose denunce da parte di donne alle prese con il mesotelioma, Johnson & Johnson aveva sempre rigettato con estrema forza ogni responsabilità legata ai suoi prodotti e così continuò a fare anche nel corso degli anni a venire, negando la presenza di amianto nel talco per bambini. Alla fine però, le querele contro l’azienda si moltiplicarono arrivando ad essere oltre diecimila e spingendo la J&J a condividere documenti riservati, note aziendali e rapporti interni portando alla luce uno spaccato inedito. Ora, una nuova bufera sta per abbattersi sull’azienda, in seguito ad una inchiesta condotta da Reuters secondo la quale Johnson & Johnson da anni, anzi da decenni sapeva dell’esistenza di amianto nel talco ma si sarebbe ben guardata dal rivelarlo. Stiamo parlando almeno degli anni Settanta, secondo quanto dichiarato da Reuters dopo aver visionato con attenzione documenti, deposizioni, atti processuali sulla vicenda. Stando a quanto svelato dall’inchiesta giornalistica, dal 1971 ai primi anni 2000 l’azienda avrebbe ricevuto segnalazioni secondo le quali sia il talco grezzo che le polveri finite a volte risultavano positive per piccole quantità di amianto. Dirigenti, tecnici, medici e avvocati, in tutto questo tempo avrebbero cercato di porre rimedio al problema senza mai riuscirci ma senza rivelarlo alle autorità né ai consumatori.



JOHNSON & JOHNSON, AMIANTO NEL TALCO: LA SMENTITA

La notizia diffusa dall’inchiesta condotta da Reuters sulla Johnson & Johnson e sul fatto che sapesse dell’esistenza di amianto nel talco per bambini, come riporta la Bbc, è stata smentita fortemente dagli avvocati dell’azienda che hanno dichiarato: “Il talco per neonati di Johnson & Johnson è sicuro e priva di amianto”. Gli stessi hanno definito l’articolo di Reuters “falso e diffamatorio: in poche parole, la storia di Reuters è un’assurda teoria del complotto”. L’avvocato Peter Bicks ha aggiunto che scientificamente il talco per corpo non causa cancro, indipendentemente dal suo contenuto. “Questo è vero anche se – e non è così – il talco cosmetico di Johnson & Johnson avesse mai contenuto quantità minime e non rilevabili di amianto”, ha aggiunto. La Reuters ha esaminato i documenti di Johnson & Johnson usati come prove in tribunale e che hanno invece rivelato come i test interni alla ditta abbiano spesso fatto emergere la presenza di amianto. L’avvocato Bicks, di contro, ha dichiarato che i test citati dall’articolo di Reuters erano risultati “anomali”. In tribunale, l’azienda ha sostenuto che alcuni documenti facevano riferimento a prodotti di talco industriale. Le ultime notizie hanno certamente avuto un peso importante sul piano degli investitori: dopo le indiscrezioni, infatti, Johnson & Johnson ha toccato i minimi intraday al New York Stock Exchange (-6% a 137,73 dollari).

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