Il cellulare provoca il cancro? Le ultime ricerche scientifiche lo escludono, eppure nel 2011 i campi elettromagnetici sono stati inseriti nell’elenco dei “possibili cancerogeni” dall’Oms. L’associazione tra uso dei cellulari e tumori cerebrali è stata oggetto di molti studi sia nell’uomo sia nelle cavie, ma quelli sugli esseri umani hanno dato esiti contrastanti mentre quelli che hanno coinvolto più persone non hanno appurato alcun legame. In ogni caso è bene sapere come usarlo in sicurezza. Servono piccoli accorgimenti, come l’uso dell’auricolare o del vivavoce. «In questo modo si allontana l’antenna del telefono dalla testa, riducendo notevolmente l’esposizione, a livelli confrontabili a quelli di chi non sta utilizzando il cellulare», ha spiegato Francesco Bochicchio, direttore del Centro nazionale per la protezione dalle radiazioni e fisica computazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, come riportato dal Corriere della Sera. Se il telefono non è appoggiato all’orecchio, l’esposizione ai campi elettromagnetici è marginale. E questo vale anche per tablet, computer e modem wifi mentre si dorme. «Questi apparecchi hanno una potenza di emissione simile o inferiore ai telefoni cellulari, per cui non ci sono rischi per la salute (per quanto riguarda i campi elettromagnetici) nel tenerli accesi di notte», ha dichiarato Alessandro Polichetti, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità. Non ci sono evidenze sul legame di tra le radiazioni e la fertilità maschile, ma invece diversi studi hanno dimostrato che può interferire con il pacemaker, quindi è bene non tenerlo nel taschino all’altezza del petto. (agg. di Silvana Palazzo)
Cancro al cervello per il cellulare? L’ultimo maxi studio
Il cellulare non fa venire il cancro al cervello, non c’è nessun aumento fra il 1982 e il 2013 che esclude ogni possibile correlazione. A rivelarlo è una ricerca coordinata dall’Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (Arpansa). Questa ha lavorato insieme ai ricercatori delle Università di Auckland, Monash e Wollongogn su quasi 17mila casi dall’inizio degli anni ottanta al 2013. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata British Medical Journal Open ed evidenzia quella che è l’incidenza di diversi tipi di tumore al cervello come il glioma, il glioblastoma e il meningioma. Si esclude qualsiasi tipo di correlazione che può intercorrere tra la tecnologia del cellulare e lo sviluppo del cancro in questione. Al momento non si può escludere del tutto la possibilità che i moderni smartphone causino dei problemi al cervello, ma di certo la ricerca in quesitone ci porta a un nuovo punto da cui ripartire per trovare delle possibili correlazioni.
“Nessun aumento dal 1982 al 2013”: parla Ken Karipidis
Ken Karipidis è il responsabile della ricerca sul cellulare che non farebbe venire il cancro al cervello. Come riportato da Il Fatto Quotidiano questi ha spiegato: “I tassi dei tumori cerebrali sono rimasti stabili nei decenni e non sono aumentati tipi specifici di cancro al cervello“. Questo va legato al fatto che dal 2003 a oggi sono aumentati in maniera esponenziale invece i cellulari senza veder però aumentare i casi di cancro al lobo temporale quello che in realtà è il più esposto durante l’utilizzo del cellulare. Dal 1993 al 2002 però sono aumentati i casi di glioblastoma e questo è da additare al miglioramento dei diagnostici grazie allo sviluppo della tecnologia Mri. Lo studioso ha voluto specificare come non ci siano motivi per preoccuparsi anche alle reti della quinta generazione (5G) che stanno spopolando in questo momento e che molto presto diventeranno protagoniste assolute del mercato di telefonia mobile.