La sindrome di Asperger è un disturbo avvicinabile a quello dell’autismo ma a differenza di quest’ultimo non presenta alcuna compromissione dell’intelligenza, della comprensione e dell’autonomia del paziente. Ch ne soffre ha una persistente compromissione delle interazione sociali, comportamenti ripetitivi, interessi in alcuni casi ristretti. Ma non si registra alcun ritardo dello sviluppo cognitivo. In Belgio, come scrive il sito lifenews, la morte imminente non è un requisito unico per applicare l’eutanasia. Basta aver un qualunque tipo di problema mentale o fisico: la cosiddetta “sofferenza insostenibile e incurabile”. Chi soffre ad esempio di mal di testa cronico può benissimo chiedere l’eutanasia, per capirsi, ma anche di depressione. Tra il 2014 e il 2015 124 persone sono state uccise con l’eutanasia perché avevano “problemi mentali o di comportamento”.
IL CASO
Tine Nys, morta a 38 anni nel 2010, aveva un semplice caso di Asperger, assolutamente non un problema insostenibile di sofferenza. E’ stata “eliminata” con l’eutanasia. E pensare che nella Silicon Valley, la patria dei computer e delle produzioni iper tecnologiche più avanzate, ricercano persone con questa patologia perché particolarmente dotate per il tipo di lavoro. Di fatto, la sua richiesta di essere uccisa non avrebbe dovuto essere approvata, tanto che la famiglia ha sporto denuncia per omicidio ai dottori che avevano approvato la richiesta. Adesso, quasi dieci anni dopo, il responsabile della commissione eutanasia belga ha annunciato che non accetterà più richieste da parte di persone con questa sindrome. Inoltre è stata aperta una inchiesta sui dottori che si occuparono del caso. Dal 2002 a oggi, i casi di eutanasia sono stati in Belgio oltre 10mila, molti dei quali motivati da richieste assolutamente irrisorie, come la depressione. E’ la dimostrazione come il riconoscimento dell’eutanasia porta a un panorama senza limiti: chiunque può chiedere di essere ucciso.