Con l’arrivo del freddo i rischio di infarto per il cuore salgono addirittura del 34%. Per questo il suggerimento per i soggetti a rischio è quello di modificare la terapia con il proprio medico curante. Chi infatti è sottoposto per esempio a terapia anticoagulante con il calo delle temperature si potrebbe vedere costretto a rivedere la terapia e magari aggiustarla verso l’alto per evitare di vedere i vasi ancor più costretti oltre che per il freddo anche per la densità del sangue stesso. Il consiglio è quello di coprirsi bene ed evitare di ritrovarsi a fronteggiare il freddo in maniera diretta. Inoltre decisivo diventa il riscaldamento dentro le case e i luoghi di lavoro per evitare che il nostro organo possa soffrire il freddo. A volte il freddo è una condizione che viene decisamente sottovalutata perché si pensa possa garantire più tranquillità per la salute rispetto al caldo cocente dell’estate. Niente di più sbagliato soprattutto per i cardiopatici che con il freddo devono prendere maggiori precauzioni per evitare di avere conseguenze poi molto pericolose. (agg. di Matteo Fantozzi)



Il pericolo infarto sale del 34%

Con l’arrivo del freddo la salute del cuore è a forte rischio e aumentano circa del 34% gli infarti. L’allarme è lanciato dai cardiologi che svelano come nelle stagioni fredde ci possano essere dei peggioramenti nel funzionamento del cuore soprattutto dei soggetti a rischio. Al contrario di come si pensa infatti il freddo è più deleterio sul cuore rispetto al caldo, perché vasocostrittore e quindi fattore scatenante per infarti e altri tipi di patologie cardiache. Dalla Svezia è arrivato l’allarme che ci svela come l’incidenza sia in rialzo attraverso lo studio di oltre 300mila casi di infarto. Nello studio pubblicato sul British Medical Journal è evidenziato come invece con l’aumento di otto gradi centigradi della temperatura il rischio di complicazioni cardiovascolari si riduce addirittura del 3% con il cuore che trae beneficio dal rialzo delle temperature. In un periodo di festa come questo è sicuramente una notizia che crea allarmismo soprattutto tra chi ha già avuto episodi cardiovascolari importanti.



Infarto, salute del cuore a rischio con il freddo: il picco alla Vigilia

Altro discorso va fatto invece sull’aumento degli infarti legati all’arrivo delle festività natalizie. In questo caso non c’entrano le temperature, ma il rischio va ad aumentare a causa dello stress per le festività. Sempre dalla Svezia viene valutato un tasso alto di rischio anche per chi è solo, perché nel momento delle feste sente ancor più la solitudine e la malinconia con inevitabili conseguenze sull’apparato cardiovascolare. La ricerca della Lund University specifca come questo si chiami “mal di Natale” e riguardi soprattutto i soggetti a rischio come persone con altre patologie o anziani sopra i settantacinque anni. L’Università in questione ha preso sotto osservazione gli infarti in associazione a eventi come festività, momenti sportivi importanti, ritmi circadiani e altri eventi che dovrebbero essere gioiosi e non in grado di creare problemi di salute.

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