Arriva la cura personalizzata per il tumore al colon-retto. La tecnologia aiuterà i pazienti ad avere una qualità di vita migliore. Aumenta inoltre la possibilità di sopravvivenza dei malati metastatici. Questo è emerso dal contest “Evolving Oncology” nel quale sono stati premiati i tre migliori casi clinici osservando l’innovazione e l’umanizzazione utilizzate dagli specialisti. Ma cosa significa personalizzare la cura? L’obiettivo è quello di andare a guardare più da vicino il genoma del paziente seguendo la scala delle priorità e le necessità dello stesso. Il rapporto che si stabilisce tra il medico e il paziente è quello di uno scambio continuo che arriva a coinvolgere anche i suoi famigliari, tutta l’equipe medica compresi gli infermieri. Solo grazie a queste mosse si può arrivare a trovare una profonda alleanza terapeutica che si considera alla base del contest stesso promosso dalla Bayer. Si vuole migliorare pratiche nella gestione delle persone con un tumore davvero molto fastidioso e particolare.



Tumore colon-retto, arriva la cura personalizzata: i tre best case

Per lo studio del tumore del colon retto sono stati osservati i tre best case con tre giovani oncologi che sono stati premiati a Milano. Tra questi c’è Antonella Marino dell’Oncologia Medica & Breast Unit dell’ospedale A. Perrino di Brindisi. Il programma è quello del coinvolgimento a 360° del paziente e dei suoi familiari. Si passa poi a Carlo Signorelli dell’Oncologia ASL di Viterbo dove è stata curata una donna metastatica da ben sette anni. Infine troviamo Valeria Smiroldo dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano dove la gestione delle metastasi è stata portata avanti grazie alla multidisciplinarietà. La Commissione ha lavorato su 50 esperienze cliniche andando a considerare i risultati raggiunti sia per l’efficacia della terapia che per il miglioramento nella gestione del paziente anche dal punto di vista psicologico e sociale.

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