Non è la prima volta che si viene a conoscenza di fatti come questi, e cioè la consegna di feti abortiti ad università americane affinché li possano usare per ricerche ed esperimenti. Il tutto vietato dalla legge, ma che come si vede la si può aggirare facilmente, in cambio di soldi in contanti. Quello che è più tragico è che le donne che hanno abortito non sono informate di quello che succederà, mentre molte altre si disinteressano di quello che verrà fatto del feto. L’ultimo caso del genere, come riporta il sito fsspx.news, è successo nel New Mexico dove, secondo quanto riportato, una clinica per aborti ha sottoscritto un accordo con la locale università per la fornitura di feti.



FETI SEZIONATI IN PARTI

In America, in molti stati poi, molte cliniche permettono l’aborto ben oltre i limiti consentiti dalla legge, in sostanza uccidono dei bambini e non solo i feti. Ma la realtà di quello che accade in New Mexico è ancora più orribile: i corpicini dei bambini abortiti vengono sezionati in parti diverse: cuore, cervello, polmoni, piedi, occhi, la testa. Tutte parti che vengono scelte dai ricercatori universitari per i loro studi. L’assistente della clinica degli orrori ha ammesso che il direttore Curtis Boyd le ha insegnato il modo migliore per vendere queste parti convincendo le donne a non abortire in altre cliniche o a permettere l’adozione, il tutto per motivi di soldi. Vendere i feti è più vantaggioso che far sì che una donna dia in adozione il figlio che non vuole o può mantenere. Adesso, fortunatamente, il dottor Boyd è stato denunciato per la morte di una donna che stava abortendo, si spera si arrivi al radiamento dal ruolo medico.

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