Le patatine fritte sono uno dei piatti forti che troviamo nei fast food di tutto il mondo, mai ci saremmo aspettati che la porzione consigliata è di appena sei. Sicuramente si tratta di un piatto grasso per il modo in cui viene preparato, ma la considerazione paradossalmente si fa sulla glicemia alzata dall’assorbimento dell’amido presente al loro interno. I fastfood sono pronti a puntare i piedi però di fronte alle parole di Eric Rimm dell’Università di Harvard. Sulle patatine fritte poi si basa il businnes di numerosi colossi che soprattutto dal nord Europa sono arrivati anche in Italia. Sono diversi i posti dove si possono consumare solo ed esclusivamente patatine fritte, posti destinati a chiudere qualora la ricerca arrivi a dimostrare effettivamente il pericolo per la salute. Al momento non ci sono prove per dimostrare con certezza che la porzione giusta sia di sei patatine, ma è chiaro che parole di un ricercatore così importante andranno approfondite non molto in là nel tempo. (agg. di Matteo Fantozzi)
Tutte le alternative
Non esistono solo le patatine fritte, perché questo splendido tubero ci offre una varietà incredibile di cotture. Potrebbe essere questa la vera soluzione per tutelare il nostro organismo, messo in pericolo dalla classica preparazione da fast food. Le parole del ricercatore di Harvard Eric Rimm, che ne consiglia 6 a porzione, hanno scatenato tantissime polemiche. Siamo sicuri però che non ci siano delle vere alternative? Di certo le patatine fritte sono buonissime, ma possiamo anche consumarle al forno, in padella o bollite. Le patate infatti sono un alimento che ci offre diverse combinazioni e tutte veramente molto buone. Per questo dovrebbe essere semplice trovare un’alternativa che possa saziare qualsiasi soggetto. Inoltre le patate si abbinano benissimo anche a tanti altri tipi di verdura e possono essere accompagnate con alimenti che ci permettono di evitare che l’amido presente al loro interno porti il valore della glicemia nel sangue ad alzarsi troppo. (agg. di Matteo Fantozzi)
Vanno integrate con insalata verde
Le patatine fritte piacciono proprio a tutti, ma da Harvard arriva un monito perché la quantità giusta sarebbe di appena sei a porzione e il resto andrebbe integrato con insalata verde. Un numero irrilevante se si considera quante in realtà se ne vanno a consumare in un comune pasto in uno dei tanti fast food presenti nel nostro paese. A far risuonare il caso è un nutrizionista dell’Università di Harvard che sfrutta una rubrica del New York Times per fare chiarezza, suscitando le critiche di tantissime aziende e anche dei consumatori. Eric Rimm ha specificato, come riportato da Ansa, che: “Le patatine fritte sono una bomba di amido che nel sangue si trasforma rapidamente in zucchero. Penso che sarebbe meglio che il piatto principale arrivasse con un’insalata verde e sei patatine”. Recentemente uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha specificato come chi mangia patatine fritte due o tre volte a settimana ha un rischio di morte maggiore di chi invece non le consuma.
Patatine fritte? La quantità giusta è 6 a porzione: le reazioni di consumatori e aziende
Se davvero fosse confermato che la quantità giusta di patatine fritte a porzione è di appena sei i fast food si ritroverebbero a dover fronteggiare una vera e propria emergenza. E’ per questo, anche, che le parole di Eric Rimm, nutrizionista dell’Università di Harvard, hanno scatenato una vera e propria bufera. Sono molti anche gli stessi consumatori ad aver preso poco sul serio le parole dello specialista, sottolineando che sei patatine fritte sono la quantità che di solito si mangia in un boccone. Sono numerosi però gli studi che confermano come le patatine fritte possano portare a dei concreti rischi di salute. Per questo sarebbe meglio limitarne il consumo o magari sostituirle con delle cotture differenti rispetto al fritto. In Italia sono moltissime le ricette che si possono preparare con questo splendido tubero che è sicuramente uno degli alimenti più versatili a nostra disposizione.