La seconda più grave epidemia di Ebola nella storia rischia di mettere il Congo in ginocchio mentre il mondo gira la testa dall’altra parte. A dirlo è un gruppo di esperti americani che sul “Journal of the American Medical Association” lanciano l’allarme: “Quella in corso nella Repubblica Democratica del Congo è la seconda epidemia di ebola più grave della storia. Gli Stati Uniti e la comunità internazionale dovrebbero mobilitare più risorse, umane ed economiche, per fronteggiare questa crisi ed evitarne di future“. Come riportato dall’Ansa, gli operatori sanitari temono che le scorte del vaccino sperimentale che fino a oggi ha limitato i danni non siano sufficienti alle necessità del popolo congolese. Fino ad oggi il ministero della salute del Congo ha segnalato 471 casi di Ebola con 225 morti. Senza le squadre che hanno vaccinato oltre 41.000 persone il focolaio della malattia avrebbe potuto fare dei danni ben peggiori: si parla di 10mila casi.



EBOLA IN CONGO, “EMERGENZA MONDIALE”

La situazione Ebola in Congo è a dir poco esplosiva. Alcuni esponenti della comunità medica hanno scritto sul “New England Journal of Medicine” che ciò che sta accadendo nello Stato africano richiederebbe “una dichiarazione di emergenza sanitaria di interesse internazionale. È ormai necessario per aumentare l’attenzione pubblica e le risorse rivolte a fronteggiare questa situazione“. A rendere ancora più complicati i soccorsi alle popolazioni colpite dalla malattia si aggiungono poi le tensioni causate dai conflitti tra ribelli e governo. L’epidemia in corso è seconda solo a quella in Africa occidentale che qualche anno fa uccise più di 11.300 persone. Da qui l’appello degli esperti: “Il contenimento dell’epidemia non è possibile senza rafforzare gli sforzi per rilevare tutti i casi, condurre indagini approfondite sui casi, monitorare i contatti delle persone già contagiate e isolare rapidamente chiunque abbia sintomi“. Come ricorda La Stampa, c’è bisogno di vaccinare gli stessi operatori sanitari: basta pensare che più del 10% dei contagi è avvenuto proprio tra medici e infermieri.

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