È già psicosi da mucca pazza? Al momento non vi sono ancora conferme ma la morte di un 64enne, noto nel mondo del volley, avvenuta in un hospice in provincia di Arezzo sta allarmando la comunità medica. L’uomo, come si apprende dalle cronache, era già in cura per via di una malattia degenerativa ma alcuni esami successivi pare abbiano ingenerato il sospetto che i sintomi registrati potessero essere quelli della encefalopatia spongiforme bovina, ovvero il cosiddetto morbo della “mucca pazza” nella sua forma che colpisce anche gli uomini. Tuttavia, in casi come questo vige soprattutto la cautela e, in attesa che esami più approfonditi vengano effettuati sulla salma del 64enne in un centro specializzato di Roma, torna alla mente quello che, di fatto, è stato l’ultimo precedente di paziente che presentava i sintomi del Morbo di Creutzfeldt-Jacob: infatti, nell’ottobre 2017 si era verificato un caso simile presso l’ospedale di Cervia anche se gli esperti ricordano come questa malattia non sia contagiosa ed è anche questa la ragione per cui la struttura sanitaria toscana non ha sottoposto alla profilassi di rito coloro che sono entrati in contatto col 64enne prima che morisse. (agg. di R. G. Flore)



MORTO UN 64ENNE, IL SOSPETTO DOPO ALCUNI ESAMI

Antonio Barbagli di 64 anni è morto nell’hospice del San Donato dove era ricoverato. Questi era arrivato al reparto dove si curano i malati terminali dopo un lungo periodo di grande sofferenza con intervalli regolari in vari reparti di neurologia. Gli esami che sono stati effettuati dopo la morte dell’uomo hanno acceso un terribile sospetto e cioè quello che si potesse trattare di morbo della Mucca Pazza. Come sottolinea La Nazione pare che al momento siano in corso analisi cliniche a Roma. L’allarme è stato lanciato perché tutti i sintomi sembrano coincidere e fonti sanitarie, con le riserve del caso, ne danno conferme e aprono a nuove importanti possibilità. Il prossimo passaggio ci porta al trasferimento a Bologna del tessuto cerebrale analizzato ora a Roma. La paura è quindi che si vada a riaprire un problema che si credeva completamente chiuso.



TORNA L’ALLARME MUCCA PAZZA?

L’allarme mucca pazza potrebbe presto scoppiare di nuovo in Italia con un uomo di 64 anni che è morto in un hospice di San Donato con sospetti inerenti a questo possibile contagio. Il morbo della mucca pazza, noto scientificamente come encefalopatia spongiforme bovina, è una malattia neurologica cronica, irreversibile e degenerativa. Questa colpiva i bovini in passato a causa di un prione, una proteina che è stata definita come agente infettivo non convenzionale. La storia di questa patologia ci porta nel Regno Unito dove nel 1986 un laboratorio di veterinaria a Weybridge identificò un esemplare veramente preoccupante seguendo il quadro clinico. Negli anni novanta l’allarme era altissimo, con la paura anche a mangiare carne di manzo e vitello, fino addirittura al terrore di bere il latte. L’allarme poi è rientrato sia per i maggiori controlli che per una rivoluzione dell’alimentazione ai bovini.

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