In merito alle punture di zanzare ha parlato il ricercatore Joshua Benoit che ha guidato la ricerca effettuata dall’Università di Cincinnati. Come riportato da Ansa questi ha sottolineato: “Abbiamo visto gli effetti sul comportamento delle zanzare nel giro di due o tre condizioni di bassa umidità e temperature un po’ più alte“. Un esperimento che potrebbe in un certo senso cambiare la vita dell’uomo da sempre afflitto da questo problema che sebbene nella maggior parte dei casi sia facile da gestire a volte può portare anche a delle infezioni non certo indifferenti. Difficile capire e immaginare come comportarsi in questi casi, ma ovviamente è molto interessante avere la possibilità di trovarsi d fronte a una scoperta che va analizzata con attenzione e che può portare a degli sviluppi non di certo di poco conto.
ATTACCANO QUANDO HANNO SETE
Uno studio effettuato dall’Università di Cincinnati e pubblicato dalla rivista specializzata Scientific Reports ci dimostra come le zanzare pungano quando hanno sete. Questo mette in preallarme nei tempi di siccità e potrebbe dare delle spiegazioni maggiori sulla loro assenza nei momenti piovosi. Secondo quanto riportato dai ricercatori pare che la disidratazione abbia un impatto sul modo in cui le zanzare si nutrono. Quando sono assetate infatti fino al trenta per cento delle femmine ricorrono al sangue rispetto al normale cinque/dieci per cento. Per arrivare a queste constatazioni sono state diverse le zanzare inserite in un ambiente controllato che cercava di ripresentare in maniera più fedele possibile quanto trovato in natura. Da diverse prove poi è emerso quanto spiegato grazie anche alla presenza di membrane che riproducevano in maniera perfetta il sangue umano e davano la possibilità alle zanzare di avere qualcosa da pungere.