Il rotavirus è uno dei virus più diffusi al mondo soprattutto fra i bambini. Come svelato dai colleghi dell’agenzia Adnkronos, ogni anno, in tutto il mondo, circa 2 milioni di bimbi si ammalano di questo virus molto temuto, perché resistentissimo all’ambiente esterno. Perché avvenga il contagio basta il contatto umano, e fra i bimbi piccolissimi, che tendono a toccare qualsiasi cosa, è facile capire perché il virus sia così diffuso. Francesco Vitale, docente di medicina presso l’università di Palermo, ha cercato di spiegare come mai si diffonde così facilmente il Rotavirus e il motivo va appunto riscontrato nella forte resistenza dello stesso, ma anche nelle eventuali scarse condizioni igienico-sanitarie di un determinato luogo, o anche nel sovraffollamento degli ospedali, soprattutto nel periodo invernale, dove vi è un forte “ricambio” di bambini, che può appunto portare al contagio. E’ buona norma, quindi, cercare di lavare le mani il più spesso possibile e ogni qual volta si può, e fare lo stesso ai propri piccoli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“DECINE DI MIGLIAIA DI BAMBINI RICOVERATI”

In Italia scoppia l’allarme legato al Rotavirus che colpisce, come riportato da Adnkronos, decine di migliaia di bambini ogni anno. Del Rotavirus ha parlato allo stesso portale Francesco Vitale, docente di Igiene e Medicina preventiva e presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo. Questi ha specificato: “Decine di migliaia di bambini sono ricoverati nei nostri ospedali ogni anno per gastroenterite da Rotavirus e anche qualche decesso. Questo virus fa paura per la sua grande capacità di diffusione”. Spiega poi come la vaccinazione sia l’unica possibilità di difesa reale e che andrebbe attivato in tutto il paese. Sottolinea: “L’immunizzazione contro il Rotavirus nasce con l’ultimo piano del Ministero ovvero solo adesso inizia una stagione di immunizzazione uguale in tutte le regioni“.



CHE COS’È?

Che cos’è il Rotavirus? Si tratta di un genere di virus a RNA che è formato da un doppio capside. Se si guarda all’esame di un microscopio elettronico ci troviamo di fronte a quella che sembra una ruota, per questo nel 1974 Thomas Henry Flewett lo chiamo appunto Rotavirus. Negli Stati Uniti è stato ideato nel 1998 un vaccino per superare questa patologia che creava un alto tasso di mortalità nei bambini tra i sei e i ventiquattro mesi. Questi infatti a causa del Rotavirus venivano colpiti da diarrea ed erano così costretti, soprattutto nei paesi ancora in via di sviluppo, a situazioni che portavano a debilitare un po’ tutti gli organi. I vaccini sono risultati molto efficaci, ma non sono stati ancora attuati al giorno d’oggi in tutto il mondo. In Italia all’Istituto Gaslini di Genova è arrivato uno studio che mostrava una netta correlazione tra l’infezione da Rotavirus e l’insorgere della celiachia.

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