Il professore Paolo Ascierto ha spiegato bene su Repubblica le conseguenze di una cura immunoterapica per un melanoma associato all’artrite di Horton, rispondendo a una domanda di una paziente. Questi ha specificato: “Sono stati riportati diversi casi in letteratura medica che anche se mostrano una riacutizzazione delle malattie autoimmuni del 20/30% queste sono state controllate con l’utilizzo di farmaci immunosoppressivi e nessuno dei pazienti ha dovuto smettere il trattamento con anti-PD-1“. Ha specificato poi come la possibilità di risposta sono simili a quelle riscontrati anche nelle persone senza malattie autoimmoni. E’ comunque opportuno farsi visitare da uno specialista, un immunologo clinico, e quindi attuare un programma di sorveglianza attiva. Ha poi ribadito come inoltre a volte sono importanti anche dosi minime di corticosteroidi.
LE DOMANDE DI UNA PAZIENTE PORTANO A DIVERSE RISPOSTE
Le pagine di salute e benessere della Repubblica online svelano sempre dei particolari molto interessanti. L’ultimo è legato a una donna che ha fatto una domanda in grado di farci alcune riflessioni. Questa ha chiesto se con i melanomi e l’artrite di Horton si potesse applicare l’immunoterapia come soluzione. A rispondere è stato il Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione G.Pascale di Napoli. Paolo Ascierto ha sottolineato come l’artrite di Horton sia una malattia autoimmune e per questo una immunoterapia sarebbe del tutto controindicata. Ha però voluto anche specificare: “Qualora non ci fossero altre opzioni ed alternative terapeutiche il trattamento con anti-PD-1 potrebbe essere intrapreso“. Una situazione ovviamente che va affrontata con grande attenzione, evitando delle possibili complicazioni dovute alla cura stessa.