Le origini del morbo di Keystone risalgono al 194 quando questo fu diagnosticato per la prima volta in piccoli animali nella Florida del nord. Sul Clinical Infectious Diseases sono stati pubblicati i risultati legati al giovane ragazzo che è il primo ad essere stato colpito da questa patologia infettiva. La dottoressa Glenn Morris ha guidato una squadra di lavoro presso la sezione Patogeni Emergenti dell’Università della Florida e ha scoperto come non si sia certi che l’encefalite colpisca anche l’uomo come capita negli animali. Sicuramente saranno opportuni ulteriori studi che ci porteranno a capire meglio quanto accaduto a questo giovane ragazzo. Al momento non sembra però esserci allarmismo attorno al morbo di Keystone come accaduto per altre situazioni, prima fra tutte la Zika di cui si è parlato a lungo in passato.



COS’È E COME SI CONTRAE?

Il morbo di Keystone è noto da oltre sessanta anni, ma se ne torna a parlare oggi per un motivo molto importante. La patologia infatti era nota negli animali e per la prima volta è stata diagnosticata di recente in un ragazzo di sedici anni della Florida. Questo viene trasmesso dalla puntura di una zanzara Aedes atlanticus e si pensava potesse essere solo ed esclusivamente appartenente al mondo animale. Cosa succede dopo la puntura della zanzara? Si può scatenare una grave infiammazione al cervello anche se nell’uomo al momento gli effetti sono leggermente diversi. Il ragazzo colpito dal morbo di Keystone infatti ha accusato ”solo” febbre molto alta e una brutta eruzione cutanea. Ovviamente questa scoperta ci porta a dover fare delle accurate riflessioni, per cercare di capire quali saranno i migliori rimedi anche per la prevenzione per evitare di avere dei problemi piuttosto seri.

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