Purtroppo i malati di cancro sono costretti ad affrontare anche numerose complicazioni legate alla patologia e anche alle cure che ne conseguono. Sono in grande crescita, come sottolineato dal Corriere della Sera, i casi di trombosi nei malati di cancro. Questo perché le moderne cure riescono a far sopravvivere i pazienti, facendoli invecchiare e rendendo il cancro una patologia cronica. La profilassi varia da caso a caso e sicuramente deve essere affidata allo studio di specialistiche possano trovare una strada per migliorare la qualità della vita di chi è affetto da questa patologia e ne vede insorgere un’altra altrettanto preoccupante. La trombosi infatti è un pericolo che potenzialmente può portare alla morte e quindi bisogna stare molto attenti, cercando di capire quali siano le strade migliori per curarla. Uno dei rimedi principali necessari è quello di ricorrere a un potente anticoagulante come Coumadin e Sintrom, anche questo però ha le sue controindicazioni da non escludere.
CHE COS’È UNA TROMBOSI?
I malati di cancro sembra siano più soggetti a delle trombosi, ma cosa sono? Andiamo ad approfondire più da vicino questo delicatissimo argomento legato alla salute. La trombosi è un processo patologico che porta alla formazione di trombi all’interno dei vasi sanguini. Questi vanno ad ostacolare e a impedire nei casi più gravi la corretta circolazione del sangue. Ci sono due tipi principalmente di trombosi e cioè quella arteriosa o quella venosa. In entrambi i casi bisogna fare davvero molta attenzione soprattutto perché se il trombo possa raggiungere il cuore o il cervello. In questi due ultimi casi si può verificare addirittura la morte istantanea o comunque delle conseguenze dal punto di vista della salute assai gravi. La triade di Virchow ci mostra le tre alterazioni principali che portano a un trombo e sono la lesione dell’endotelio, la stasi venosa e l’ipercoagulabilità.