Il medico anestesista rianimatore Silvia Braccini ha deciso di rispondere alla senatrice Paola Taverna esprimendo la propria opinione sulla situazione dei vaccini in Italia, un argomento estremamente delicato per la salute dei bambini. Secondo quanto scrive l’anestesista in una lettera inviata alla Taverna, in Italia, si sta tornando indietro di diversi anni e si starebbe giocando con la salute dei bambini. «Cara Senatrice Taverna -si legge nella lettera – sono estremamente delusa come italiana, come cittadina e come medico, da quello che ha detto in materia di vaccini. Ha reso questo paese non più libero. Ma oppresso dall’ignoranza e dalla cecità». «Ogni anno -continua- milioni di volontari sanitari rischiano la vita in giro per il mondo per salvare migliaia di piccole vite da malattie che hanno decimato intere popolazioni. E noi, del mondo ricco e civile, torniamo indietro di mille anni contro ogni ragione. I nostri bambini non sono bestiame. Sono solo bambini a cui garantiamo un futuro, Perché non proibiamo anche tutte le altre scoperte scientifiche che hanno cambiato la sopravvivenza dell’uomo moderno e che hanno comunque possibili complicanze?», si legge ancora nella lettera con cui l’anestesista si è detta non d’accordo con chi è contrario ai vaccini. Cliccate qui per leggere tutta la lettera (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



LA RISPOSTA DI PAOLA TAVERNA

Il vicepresidente del Senato Paola Taverna ha risposto al messaggio di un medico che, su Facebook, si è lasciato andare ad un lungo sfogo sui vaccini chiedendo cosa fare con la nipotina immunodepressa che si accinge a cominciare la scuola. Dopo aver letto le parole del medico, Taverna ha deciso di rispondere rassicurando il dottore e tutte le famiglie con bambini immunodepressi. “Gentile professor Puoti, la voglio rassicurare perché, aldilà delle polemiche politiche, nessuno vuole mettere in discussione l’importanza dei vaccini. Il disegno di legge depositato al Senato e che sarà discusso nelle opportune sedi porterà una vaccinazione più puntuale, più efficace di quanto non sia stato fatto finora. Dal consigliere regionale Davide Barillari il Movimento 5 Stelle, come espresso sul blog, ha preso le distanze. La ringrazio per avermi dato la possibilità di spiegare la mia posizione. Io sono una madre e le assicuro che il nostro unico intento è tutelare tutti i bambini italiani, la loro salute e la loro crescita formativa”, ha fatto sapere Taverna (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



LO SFOGO DI UN MEDICO CON UNA NIPOTINA IMMUNODEPRESSA

Il Decreto Milleproroghe, che farà slittare di un anno la consegna dell’autocertificazione relativa ai vaccini a scuole per l’infanzia e asili nido, continua a far discutere. La possibilità che bambini immunodepressi si trovino a dover frequentare la stessa classe di non vaccinati è concreta, come dichiarato da Claudio Puoti, già primario di medicina interna e attualmente responsabile del centro di epatologia istituto INI di Grottaferrata e consulente di epatologia dell’ospedale Regina Elena di Roma. Il medico ha scritto un lungo post su Facebook, dicendosi molto preoccupato per i rischi che la sua nipotina di 6 anni dovrà affrontare a settembre al suo ritorno a scuola: “Mia nipote di appena 6 anni, tre mesi fa è stata operata per un rarissima forma di cancro ovarico. La bimba va considerata un soggetto immunodepresso e fra meno di un mese dovrebbe rientrare a scuola. E ora cosa si fa?”.



LA REPLICA A TAVERNA

Nel suo lungo post su Facebook, il dottor Puoti si è detto molto preoccupato per le sorti della nipotina: “Non la mandiamo a scuola, negandole l’obbligo scolastico? O la mettiamo in una classe di bimbi vaccinati? E chi mi garantisce che le autocertificazioni siano attendibili?” Si è quindi rivolto direttamente al vicepresidente del Senato Paola Taverna oltre che al consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, entrambi del M5S: “Mi rivolgo a Voi, tra i massimi esperti di immunologia, infettivologia e microbiologia per chiedere alla Vostra preclara competenza un parere scientifico e clinico”, ha affermato ovviamente in maniera ironica. La richiesta di Puoti è che venga rispettata la leggere Lorenzin, che a suo avviso era stata ben scritta ed impostata anche perché l’obbligo serve anche ad educare. “Oggi se in macchina tutti mettiamo la cintura di sicurezza è perché c’è stato un obbligo di legge”, precisa.