Quello di Tiziana Aranzulla è stato un talento medico espresso molto precocemente già ai tempi degli studi, come da lei stesso spiegato dopo aver ricevuto il riconoscimento al convegno internazionale Complex Cardiovascular Catheter Therapeutic in Florida. Ha spiegato di essersi laureata molto presto e di aver avuto una motivazione straordinaria dalla morte della madre, scomparsa proprio a causa di una patologia cardiaca. E’ stato questo accadimento a portare Tiziana ad eccellere nella sua disciplina, tanto da arrivare ad essere una dei migliori 10 cardiologi del mondo in maniera riconosciuta a livello internazionale. E la motivazione è proprio quella che ogni giorno riceve dal lavoro a contatto con le persone, con i pazienti che restano sempre al centro dei pensieri di Tiziana. (agg. di Fabio Belli)



UN PREMIO PER LE DONNE

Il primato di Tiziana Aranzulla, tra le dieci migliori donne in Cardiologia interventistica, apre sicuramente delle riflessioni ad ampio raggio. Davvero il settore nel nostro paese è molto chiuso al mondo femminile? Ci troviamo di fronte a un mondo in cui si privilegiano gli uomini? Difficile capirlo, di certo i numeri ci parlano di una sola donna italiana nella top ten di questa categoria e questo deve far riflettere. Il Dottor Rajes Dave, direttore dell’Holy Spirit Cardiovascular Institute della Pennsylvania, ha ribadito: “Questo evento ha lasciato un segno enlla storia dei congressi di cardiologia interventistica ed ha inaugurato una nuova era mostrando l’importanza del ruolo che le donne giocheranno nella cardiologia”. Sicuramente per l’Italia il risultato raggiunto da parte di Tiziana Aranzulla è un motivo incredibile di orgoglio. (agg. di Matteo Fantozzi)



L’UNICA ITALIANA TRA LE DIECI MIGLIORI DONNE NELLA CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA

È Tiziana Aranzulla l’unica italiana tra le dieci migliori donne in Cardiologia interventistica. Tiziana, medico dell’ospedale Mauriziano di Torino, è stata selezionata durante il convegno internazionale Complex Cardiovascular Catheter Therapeutic in Florida. La sua tesi approfondiva il tema delle tortuosità coronariche, portando l’esempio di un’angioplastica su paziente ultraottantenne. “Ho apprezzato molto l’iniziativa in sé”, racconta Tiziana a Vanity Fair, “un premio pensato per dare spazio alle donne, che di solito rimangono più in ombra rispetto agli uomini. Quelle impegnate in Cardiologia interventistica sono in numero inferiore rispetto ai colleghi maschi, e spesso incontrano molte difficoltà nel proseguire il loro iter”. Quello del cardiologo è “un lavoro pesante”: “Condiziona la vita e impone scelte rigide. I cardiologi interventisti subiscono l’esposizione radiologica, nonostante i sistemi di protezione. Inoltre, bisogna essere a disposizione durante i weekend, di notte, ogni volta che si è reperibili”.



Il clima del convegno era rilassato. “Ho avuto l’opportunità di conoscere personalmente i nomi più illustri del settore, di cui avevo studiato i contributi sui libri. Oltre a sentirmi arricchita a livello scientifico, lo sono stata anche come persona: l’ambiente era informale e faceva un certo effetto sentirsi consigliare dai mostri sacri dell’Interventistica di andare a Disneyland o di visitare un posto interessante”. E dopo il traguardo, “torno piena di stimoli e allegria”. “Il premio mi sprona a fare sempre di più, ancora meglio. I veri traguardi, per me, sono quelli di tutti i giorni”. Il premio è dedicato a sua mamma: “Ho deciso di fare questo lavoro dopo che lei se ne è andata. Questo riconoscimento è tutto per lei“.