E’ il Veneto la regione più colpita in Italia per quanto riguarda il cosiddetto “Virus del Nilo” che sta iniziando a diventare una vera emergenza. 84 casi ufficialmente già accertati nella regione del NordEst che ha fatto registrare anche due vittime, ultima delle quali un anziano di 89 anni che nonostante il ricovero in ospedale ed i sintomi riconosciuti, non è riuscito a riprendersi. Secondo l’assessore regionale del Veneto alla Sanità, Luca Colletto, non è ancora il caso di parlare di emergenza a causa del virus trasmesso dalla zanzara “Culez”, ma la situazione viene tenuta sotto controllo anche perché al 7 agosto scorso i casi accertati in Veneto erano 51, e dunque c’è stato un incremento del 64% solamente per quanto riguarda l’ultima settimana. Colletto ha invitato la gente a mantenere: “Un comportamento attento, seguendo anche le più banali istruzioni per difendersi dalle zanzare, come l’uso di repellenti per il corpo e per gli ambienti, indossare abiti leggeri con pantaloni e maniche lunghe, evitare di creare situazioni di stagnazione d’acqua nei giardini e nei vasi di fiori, utilizzare zanzariere alle finestre.” (agg. di Fabio Belli)
NUMERO DEI CASI IN CRESCITA
Il numero di casi di West Nile virus, meglio noto come virus della Febbre del Nilo Occidentale, sono sempre più frequenti in Italia e nel resto dell’Europa. Sebbene sia presente già da una decina di anni nel Vecchio Continente, nel 2018 il virus del Nilo è diventato particolarmente aggressivo, con 123 casi segnalati in sette mesi e tre morti, di cui l’ultima avvenuta ieri nell’Ospedale di Oderzo (TV). Secondo quanto riportato dal bollettino dell’Ecdc, il Centro Europeo di Controllo delle malattie, aggiornato al 9 agosto, i casi umani in Italia sono fino ad oggi 123 sui 231 totali, in Grecia 59, in Romania 23 e in Francia 2. In totale i morti in Europa sono sette: ad essere colpite sono persone immunodepresse come accaduto ad Oderzo quando a farne le spese è stata una paziente oncologica terminale settantaquattrenne. A Ferrara, invece, erano decedute due persone affette da gravi patologie cardiovascolari.
I SINTOMI DEL VIRUS DEL NILO
Secondo quanto riportato dal sito del Centro Nazionale Sangue dell’Iss, il virus del Nilo si trasmette attraverso la puntura di una zanzara di genere Culex. L’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Per evitare ulteriori casi mortali, è già in corso un sistema di sorveglianza in grado di individuare i donatori di sangue positivi, con un test apposito. Spiega infatti il Cns: “A seguito della segnalazione le strutture trasfusionali delle province interessate hanno l’obbligo di introdurre il test per tutte le donazioni. Tale test, che va effettuato contestualmente alla donazione di sangue, permette di rilevare la presenza del Wnv e di evitare cos la trasmissione trasfusionale dell’infezione. Tale test è fortemente consigliato soprattutto a chi ha soggiornato per almeno una notte nelle aree dove è stato isolato il virus, fatto che altrimenti prevede la sospensione del donatore per 28 giorni.