Dito nuovamente puntato nei confronti degli smartphone e della luce blu emessa dagli schermi degli stessi. Stando ad un recente studio pubblicato e realizzato dall’università di Toledo, esporsi a lunghi periodi agli schermi dei dispositivi suddetti, potrebbe portare allo sviluppo di molecole tossiche nei fotorecettori, che potrebbero a loro volta pregiudicare la vista, portando addirittura alla cecità. In poche parole, le cellule della retina, se troppo esposte alla luce blu degli schermi, potrebbero provocare una degenerazione maculare, che può portare alla perdita parziale o completa della visualizzazioni delle immagini nel nostro campo visivo.



UN DISTURBO CHE GIA’ AFFLIGGE MILIONI DI PERSONE

Si tratta di un disturbo che affligge già undici milioni di americani, e che si verifica in particolare in anziana età, ma il problema non va assolutamente sottovalutato anche fra i giovani, tenendo conto dell’uso smodato degli stessi smartphone. La gravità potrebbe aumentare quando si utilizzano dispositivi con schermi a luce blu in una stanza buia: spesso e volentieri molti pazienti hanno riscontrato una cecità temporanea in queste condizioni. Kasun Ratnayake, uno dei ricercatori, ha spiegato: «Quando la luce blu colpisce la retina uccide i fotorecettori perché la molecola di segnalazione si dissolve. I fotorecettori non si rigenerano, quindi se vanno persi vanno persi per sempre».

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