La sentenza che ha condannato la Monsanto ad un risarcimento record a favore di un giardiniere ammalatosi di tumore ha riacceso il dibattito sull’uso del glifosato, le cui tracce sono state trovate anche in una serie di prodotti per la prima colazione, a base di cereali, spesso destinati ai bambini. Il Movimento 5 Stelle è pronto a combattere a livello politico per il divieto con effetto immediato dell’erbicida nell’Unione europea. Lo ha fatto sapere Beppe Grillo con un comunicato sul suo sito ufficiale. Il prossimo 24 settembre ci sarà un incontro con gli avvocati californiani che stanno conducendo le azioni giudiziarie contro la Monsanto: «Pensiamo che la loro esperienza possa essere d’ispirazione anche in Italia, per chi si è ammalato di linfoma non Hodgkins a causa del glifosato e a sua volta vorrà intentare causa contro la Monsanto». Il M5s, come precisato dal blog di Beppe Grillo, vuole dire «basta ad accordi commerciali che mettono a repentaglio la salute dei cittadini. Il glifosato, per esempio, viene usato nelle coltivazioni del grano canadese. #StopCeta e #StopGlifosato sono dunque sinonimi». (agg. di Silvana Palazzo)



PUGNO DURO DELLA TOSCANA CONTRO L’ERBICIDA

La vicenda Monsanto ha sensibilizzato l’opinione pubblica circa l’utilizzo del glifosato e dei possibili rischi provocati dall’erbicida, probabilmente cancerogeno. Nelle ultime ore ha fatto scalpore la ricerca degli studiosi secondo cui in molti cereali sarebbe presenti delle tracce di glifosato superiori alla media, con possibili gravi conseguenze sulla salute dell’uomo. Vi abbiamo parlato della posizione dell’Italia sul tema, ma in Regione Toscana negli ultimi giorni c’è stata una importante svolta. Ecco infatti le parole del governatore Enrico Rossi: “Stop al glifosato. Sì all’agricoltura verde. Il glifosato, l’erbicida più usato al mondo, è sotto accusa come cancerogeno. La Monsanto che lo produce, ora della Bayer tedesca, è stata condannata in California. Il governo italiano intervenga subito. Noi, come Regione Toscana faremo subito un provvedimento per escludere dai premi del Piano di Sviluppo Rurale le aziende che ne facciano uso”. In arrivo le prime contromisure, l’allarme è scattato… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LA POSIZIONE DELL’ITALIA

Il glifosato trovato in molte marche di cereali ha fatto scattare l’allarme: si tratta davvero di un pesticida cancerogeno e, quindi, dannoso per la salute dell’uomo? Su 45 prodotti di avena analizzati da EGW, ben 43 presentano tracce di glifosato. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro non esclude che tale erbicida possa provocare danni non solo nella salute degli animali ma anche degli umani. Ma qual è il comportamento del nostro Paese rispetto all’uso del glifosato? Come spiega Ossolanews.it, a fare chiarezza ci pensa Coldiretti che sottolinea il divieto nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”. Parole, queste, che giungono in seguito al caso della condanna Usa della Monsanto. Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale, in merito hanno commentato: “L’Italia deve mantenersi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità da noi vietate. Dobbiamo difendere i primati acquisiti dall’Italia nella sicurezza alimentare ed ambientale, confermati anche dall’ultimo rapporto del Ministero della Salute”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PSICOSI TRA I CONSUMATORI: LI EVITERANNO AL SUPERMERCATO?

Molte famose marche di cereali conterrebbero tracce di glifosato, l’erbicida finito sotto accusa per il fatto di essere considerato cancerogeno da molti esperti e dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro. Dopo l’allarme lanciato dal gruppo ambientalista statunitense Environmental Working Group (EGW), secondo cui 43 prodotti su 45 analizzati dall’organizzazione presentano tracce di glifosato, il rischio è quello di una psicosi che possa portare i consumatori – a torto o a ragione – ad evitare di consumare questi prodotti. Gli studi effettuati sui cereali hanno messo in luce che in 31 campioni su 45 i livelli di glifosato sono anche superiori a 0,01 milligrammi al giorno, cioè il valore limite per i minatori, secondo gli scienziati di EWG. Arriverà una posizione ufficiale da parte delle istituzioni chiamate ad assicurare la salute della popolazione? E il governo Usa, accusato di aver tenuto nascoste queste informazioni, come risponderà? (agg. di Dario D’Angelo)

GLIFOSATO NEI CEREALI?

Glifosato nei cereali: allarme per numerose marche, molte di queste tra le più importanti del mercato. L’annuncio è stato dato dall’Enviromental Working Group (EWG), gruppo ambientalista degli Stati Uniti d’America che ha affermato che i prodotti di almeno una dozzina di famosi marchi di cereali contengono l’erbicida, considerato cancerogeno per gli animali ma anche per l’uomo. L’organizzazione ha analizzato 45 prodotti e in 43 di questi sono stati rintracciati elementi di glifosato. Ma non solo: in altri 16 campioni, provenienti da colture biologiche, sono state trovate tracce dell’erbicida, seppur in livelli ben al di sotto dei limiti previsti. E l’accusa è pesante: secondo il gruppo ambientalista l’Autorità alimentare americana avrebbe tenuto nascoste queste informazioni al grande pubblico da almeno due anni.

ALLARME GLIFOSATO DOPO IL CASO MONSANTO

I colleghi della Gazzetta dell’Emilia evidenziano che lo studio dell’Environmental Working Group è pronto per essere pubblicato: come se non bastasse, conferme sulla presenza dell’erbicida che provoca il cancro sono stati rintracciati da un chimico della FDA e da altri colleghi nel corso di una riunione in Florida su diversi tipi di prodotti a base di avena. I livelli di glifosato più alti sono stati trovati in due campioni di Quaker Old Fashioned Oats, ma anche in tre campioni di Cheerios. Un nuovo allarme che arriva a pochi giorni di distanza dalla sentenza sul caso Monsanto, con la nota multinazionale americana di biotecnologie agrarie che dovrà risarcire un giardiniere per 289 milioni di dollari, con Dewayne Johnson ammalatosi di cancro dopo aver utilizzato l’erbicida nel corso delle attività svolte nel suo lavoro.