La malattia di Chagas ha creato un vero e proprio allarme in tutto il mondo e a dimostrarlo sono anche i numeri spaventosi che arrivano in riferimento agli ultimi anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità pare infatti che questa patologia uccida in media 10mila persone ogni dodici mesi. Gli infetti sono circa otto milioni e purtroppo tra questi moltissimi non lo sanno nemmeno. L’incoscenza e la fase silente della malattia raddoppiano i rischi perché non portano a determinate quali sono i pericoli. Negli Stati Uniti ci sono addirittura una decina di specie di cimici triatomine che possono portare addirittura a 300mila contagi. In Europa al massimo i numeri sono la metà, questo però non fa calare la preoccupazione e non chiude il caso che anzi vede i numeri in aumento anche nel nostro paese rispetto agli ultimi anni. Sarà dunque importante attuare dei piani di prevenzione per cercare di evitare il contagio a priori. (agg. di Matteo Fantozzi)



ECCO COME RICONOSCERE LA FASE ACUTA

La malattia di Chagas, causata dal cosiddetto “bacio” della cimice, è endemica in gran parte del Sud America. Pur essendo asintomatica, la sua fase acuta è particolarmente sgradevole: si registrano febbre (raramente, nel 5-10% dei casi), malessere, edema oculare e congiuntivite. Nella fase cronica, invece, disturbi all’esofago (acalasia), al colon o all’intestino, dolori addominali e stitichezza. I peggiori interessano il sistema nervoso e il cuore. Non curato, il paziente cronico può andare incontro a morte improvvisa. Le conseguenze più gravi riguardano proprio il cuore: la malattia di Chagas causa aritmie, calo della frequenza cardiaca e dilatazione del cuore. Se la malattia è di recente acquisizione, basta fare uso di antiparassitari. Nei suoi stadi avanzati, invece, combatterla si fa difficile. Nel 30% dei casi, il paziente affetto non curato sviluppa cardiomiopatie, aritmie e insufficienza cardiaca. Nel 10%, il male colpisce il sistema neurologico o l’apparato digerente. [agg. di Rossella Pastore]



PATOLOGIA SILENTE ANCHE PER VENT’ANNI

Ha un nome quasi romantico (per gli amanti dell’orrido), ma il bacio della cimice può essere tutto meno che poetico: addirittura letale. Si tratta della puntura d’insetto che dà origine alla malattia di Chagas, il cui nome tecnico è tripanosomiasi americana, una patologia che come spiega la sezione “Scienze” di Fanpage viene innescata da un protozoo che penetra nell’organismo dell’ospite definitivo, che può essere l’uomo o un altro mammifero. A rendere subdolo il bacio di questa cimice vi è il fatto che la malattia, capace di provocare complicanze tali da provocare la morte, può essere anche asintomatica. Questo significa che chi ne è affetto può anche non saperlo per lungo tempo, fino a quando cioè non si disturbano i sintomi più comuni: disturbi neurologici, tachicardia, ingrossamento di colon ed esofago, stitichezza e febbre. Se il bacio della cimice viene diagnosticato per tempo, la malattia si può debellare agevolmente con due appositi farmaci, ma non è raro che essa diventi “cronica” facendo la comparsa a 20 anni dal morso. (agg. di Dario D’Angelo)



IL BACIO DELLA CIMICE CHE CAUSA LA MALATTIA DI CHAGAS

E’ allarme malattia di Chagas negli Stati Uniti e nell’America Latina. Si tratta di un virus che colpisce l’uomo attraverso un insetto, una cimice della famiglia della Triatomina, attraverso una sorta di bacio. L’insetto in questione, come ricorda il Corriere della Sera, è infatti soprannominato il “kissing bud”, ma anche il killer silenzioso, visto che le persone infette non si accorgono di essere state “baciate” (di solito la cimice punge vicino alla bocca). La malattia che trasmette può provocare complicazioni cardiache e intestinali nel 30% dei pazienti, mentre nei casi più gravi può addirittura portare a morte improvvisa. Stando a quanto stilato dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono almeno 12mila i morti provocati dalla Chagas ogni anno, mentre le persone infette sarebbero addirittura 8 milioni, con solo l’1% che ottiene una diagnosi e riesce a curarsi.

COME SI TRASMETTE?

Proprio per queste ragioni, l’American Heart Associations e l’Inter-American Society of Cardiology, stanno cercando di portare a conoscenza questa malattia, evitando che la stessa venga sottovalutata, così che i medici possano riconoscerla fin da subito, curandola in tempo. La malattia è giunta anche in Europa, dove sarebbero circa 100-150 mila gli infetti, mentre in Italia i casi sarebbero compresi fra i 6 e i 12 mila. La malattia si trasmette come detto attraverso la puntura della cimice, ma anche in seguito alla donazione di sangue e organi (cosa però da escludere in Italia), e infine, bevendo succhi di frutta tropicale non pastorizzati.