Rinviata a giudizio Emanuela Petrillo, l’ex assistente sanitaria accusata di aver finto di vaccinare i bambini di Codroipo (Udine) e all’Usl 2 di Treviso. Davanti al giudice, dovrà rispondere di peculato, omissione d’atti d’ufficio e falsità ideologica. L’udienza preliminare è fissata al 2 novembre. Petrillo, già licenziata a seguito dei fatti, avrebbe aver simulato circa 21mila vaccinazioni tra il novembre 2009 e il giugno 2016. Sono 7.500 i pazienti coinvolti, tra bambini e adulti delle province venete e friulane. Il caso è stato sollevato da alcuni colleghi, insospettiti per via dell’eccessiva tranquillità dei bambini durante la presunta somministrazione. La donna ha inoltre causato un danno economico non indifferente: l’Azienda sanitaria ha registrato perdite ingenti per tutti i farmaci non iniettati.



I DATI

Non meno pesanti le accuse di omissione e falso ideologico: volta per volta, Petrillo aggiornava sistema informatico e libretti sanitari con informazioni mendaci. Su un campione di 284 soggetti, solo il 15,5% risultava positivo agli anticorpi per il morbillo. Si parla di 20 positivi su 129, dato che scende nel caso dei bambini trevisani (10%). Questo il rilievo dell’incidente probatorio: “I campioni prelevati da soggetti sottoposti a trattamento dalla Petrillo mostravano percentuali di mancata sieroconversione nettamente superiori a quanto previsto in letteratura. Non essendoci fattori individuali che da soli possano giustificare tale discrepanza percentuale, tale dato è fortemente suggestivo di una mancata somministrazione del vaccino“.

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