Purtroppo bisogna parlare di un altro morto a causa del West Nile Virus stavolta a Ferrara. Si tratta di una donna di 85 anni che è il quinto decesso in due mesi. A riportarlo è Il Resto del Carlino che sottolinea come la signora fosse stata ricoverata all’ospedale di Cona subito dopo il contagio. Una situazione davvero molto difficile da affrontare con le misure preventive che stanno miseramente fallendo. Indicativo è il segno che tra i decessi ci siano per la maggior parte persone anziane, cosa che fa capire come il virus attacchi maggiormente le persone magari con patologie pregresse e un sistema immunitario deficitario. Sarà importante dunque valutare con attenzione come proteggere i soggetti a rischio da questo ultimo attacco che coincide con la fine dell’estate. (agg. di Matteo Fantozzi)
UN MORTO A ROVIGO
La Febbre del Nilo scuote l’Italia con la morte di una seconda donna in sette giorni in provinca di Rovigo. Si tratta di una 91enne di Adria che è anche l’ottava persona deceduta in Veneto. Non si ferma l’ansia da West Nile Virus che colpisce ormai da tutta l’estate il nostro paese. L’anziana signora si è spenta all’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli dove era ricoverata da circa una settimana in condizioni disperate. Una situazione davvero molto particolare anche perché legata ad altre patologie vista l’età della donna. Continuano le voci su possibili nuovi sviluppi del virus nel nostro paese, ma rimane comunque da sottolineare come i Comuni si siano impegnati nel cercare di effettuare disinfestazioni programmate nel miglior modo possibile. Difficile pensare che oltre questo ci siano altre soluzioni, impossibile non capire però che ci troviamo di fronte a un’allarme serio. (agg. di Matteo Fantozzi)
L’ATS SEGNALA CASO A CREMONA
La West Nile ha colpito un’altra persona in Italia, intanto l’Ats Val Padana sottolinea come ci sia allarme per un altro caso nel cremonese. Gli uffici dell’Ats sottolineano, come riportato da La Provinca Cr, che: “Le segnalazioni ricevute dal punto di vista complessivo sono quindici di cui tredici in provincia di Mantova e due in quella di Cremona. Ricordando inoltre che la sorveglianza dei casi della Febbre del Nilo viene efettuata sistematicamente per i casi con sintomatologia neuro-invasiva. Si precisa che si sono verificati ben nove casi”. Si sottolinea inoltre che sono state ravvisata altre quattro persone colpite dal virus, ma per fortuna senza patologia neuro-invasiva oltre a due donatori di sangue asintomatici. (agg. di Matteo Fantozzi)
TERZA MORTE IN POCHE SETTIMANE
La Febbre del Nilo purtroppo continua a mietere vittime nel nostro paese, andando ad affollare le pagine di cronaca nera. In poche settimane è arrivata la terza vittima e si tratta di un uomo di 83 anni della Bassa Romagna. L’uomo è deceduto lunedì in un ospedale di Lugo, riattivando l’allarme per la West Nile. L’uomo era stato ricoverato all’Umberto I lo scorso 8 agosto a causa di una febbre già persistente da diversi giorni, ma era segnato anche da altre patologie di cui alcune anche decisamente gravi. Portato in terapia intensiva non era riuscito a riprendersi e i test di laboratorio avevano evidenziato come tra le sue patologie ci fosse anche la West Nile. Nella Provincia di Ravenna si contano nove casi del virus in seguito a ricoveri con analisi cliniche contestuali. Il conto dei deceduti nelle ultime settimane sale purtroppo a tre.
PREVENZIONE E MISURE DA ADOTTARE
L’Emilia Romagna deve assolutamente applicare delle misure di precauzione per la West Nile che è sempre più dilagante anche in questo stralcio finale dell’estate. L’obbligo è quello di continuare ad adottare misure specifiche come le disinfestazioni delle zone paludose o più in generale verdi. Ci sono anche dei sistemi che possono essere adottati direttamente dai cittadini. Le zanzariere a maglie strette possono essere un rimedio non da poco, come anche i dispositivi adatti all’eliminazione degli insetti con ultrasuoni. L’obiettivo deve essere limitare il più possibile le punture di zanzare e quindi il rischio che queste possono far contrarre la tanto temuta Febbre del Nilo che diventa ancor più pericolosa se nel paziente troviamo delle patologie pregresse.