Torna ad essere decisamente forte l’allarme per il Virus West Nile in Italia con un nuovo ceppo ancora più forte che fa decisamente paura. Come racconta La Voce di Rovigo il tutto è nato quando è venuto a mancare un uomo di 83 anni che era stato in vacanza in Polesine. Dal suo Virus ci si è resi conto che esiste anche un altro ceppo della famosa Febbre del Nilo. Il Comune ha disposto una nuova disinfestazione con l’intervento che però potrebbe essere condizionato dal maltempo. La pioggia, prevista nelle prossime ore, potrebbe infatti obbligare ad effettuare le operazioni con ventiquattro ore di ritardo. L’attenzione comunque è massima, perché durante questa estate sono stati fin troppi i casi di West Nile e anche purtroppo i decessi che ne hanno fatto seguito. Per far sì che non accadano più situazioni del genere l’obbligo è quello di seguire alcune direttive nel miglior modo possibile e grazie alla scesa in campo di professionisti del settore, in grado di mettere la parola fine alla questione. (agg. di Matteo Fantozzi)
MIGLIORA 55ENNE DI LATISANA
La Febbre del Nilo, come viene definito il virus West Nile e che sta spaventando milioni di italiani, continua ancora a rappresentare una vera e propria emergenza soprattutto in alcune zone del Nord. Come stabilito dal protocollo del Ministero della salute, dopo il rinvio dello scorso venerdì causa maltempo domani pomeriggio sarà attuato un intervento di disinfestazione per la rimozione dei focolai larvali e il trattamento contro gli esemplari adulti nella Bassa Friulana. Precisamente, la zona presa in considerazione è Latisana, ovvero dove abita la donna di 55 anni da cinque giorni ricoverata in ospedale per un sospetto contagio da febbre del Nilo. La donna, come spiega Il Messaggero Veneto risiede nella zona di via Fornasatte dove sarà effettuato l’intervento di disinfestazione. Una settimana fa aveva accusato i sintomi di quella che sembrava inizialmente una semplice influenza ma che faticava ad andar via con le semplice cure antipiretiche. Per questo lunedì si è presentata al Pronto soccorso e i sanitari, insospettiti dal rischio del virus West Nile u Usutu 2018 hanno preferito ricoverarla per tutti gli accertamenti del caso. Fortunatamente già da alcuni giorni ha iniziato a presentare segni rassicuranti di miglioramento. (Aggiornamento di Emanuela)
DISINFESTAZIONI IN TUTTO IL CREMONESE
Continuano i piani di disinfestazione nel nord Italia per fronteggiare l’allarme lanciato dal Virus West Nile. I contagi sono stati veramente troppi per non capire che viviamo in un momento di massima allerta con la necessità di porre dei rimedi. E’ così che nel centro di Cremona stanno andando in scena delle disinfestazioni di massa. Queste sono state messe in agenda per domani con le operazioni che partiranno nel raggio di 200 metri da via XX settembre dove è stata colpita l’ultima persona contagiata dalla Febbre del Nilo. Ovviamente il Comune si assicurerà di fornire le maggiori informazioni possibile a chiunque abiti nelle vicinanze per evitare di ritrovarsi ad avere anche dei problemi legati alla disinfestazione. La situazione è difficile da decifrare e purtroppo diversi interventi non sono serviti a fermare i decessi e i casi di contagio. (agg. di Matteo Fantozzi)
ALLARME IN TUTTA EUROPA
L’allarme per il Virus West Nile non si è scattato solo in Italia ma anche in tutta Europa. Basti pensare che tra il 24 e il 30 agosto sono state ben 300 le segnalazioni e addirittura abbiamo assistito a 25 morti. L’Ecdc (Centro Europeo di Controllo delle Malattie) spinge il suo mirino però proprio verso l’Italia che viene considerato il paese in grado di far impennare queste cifre. Basti pensare che dei 300 casi già citati ben 144 vengono dal nostro paese, mentre 61 provengono dalla Romania e 41 dalla Grecia. Inoltre dei 25 morti ben 7 vengono dall’Italia, 6 da Serbia e Romania, 5 in Grecia e 1 in Francia. Da quando si è iniziato a raccogliere i dati sulla Febbre del Nilo si parla di ben 710 casi di cui quasi la meta, ben 327, nel nostro paese. Il problema grave è che il West Nile sta invadendo anche dei paesi che fino ad oggi non erano mai stati presi di mira da questo fenomeno, in un futuro che sotto questo punto di vista si fa sempre più nebuloso. (agg. di Matteo Fantozzi)
DECEDUTO UN UOMO A TREVISO
Si torna a parlare di un decesso in merito al West Nile Virus. È deceduto oggi un uomo di 81 anni che era ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, si tratta quindi della nona vittima di quest’anno in Veneto. L’anziano signore era stato ricoverato il 24 agosto scorso in Medicina e poi trasferito in Medicina d’urgenza. L’uomo era residente in un comune di Bassa Trevigiana, ma reduce da una vacanza al mare. Era stato portato in Pronto Soccorso in un evidente stato confusionale e con la febbre davvero molto forte. La prima diagnosi era stata un’encefalite, poi il verdetto della Febbre del nilo. L’esame sierologico ha confermato questa ipotesi con l’uomo che ha accusato in maniera devastante il virus, perdendo la vita nella mattinata di oggi. Appena ieri la Regione aveva varato il piano di disinfestazione per il quale sono stati stanziati ben 500mila euro. (agg. di Matteo Fantozzi)
SPUNTA UN ALTRO VIRUS
West Nile, 12 contagi in Piemonte: sale vertiginosamente il numero dei casi segnalati dell’ormai nota febbre del Nilo. Secondo quanto sottolineato dai colleghi di Repubblica, a Torino e dintorni l’allerta è altissima: dodici casi sui 334 totali registrati a partire dal mese di giugno, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Un incremento notevole rispetto a una settimana fa, settantanove contagi, ma c’è di più: tra questi dodici, dieci hanno manifestati forme neuro-invasive. I primi contagi si sono verificati in provincia di Torino, Novara e Vercelli: l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta ha individuato pool di zanzare infette. Continua, inoltre, il monitoraggio degli animali, altra via di contagio: quattro casi tra Asti, Torino e Biella, focolaio che comprendeva altri 160 equini.
NUOVO VIRUS: L’USUTU
La Febbre del Nilo sta spaventando milioni di italiani, ma c’è anche un altro pericolo da non sottovalutare: parliamo dell’Usufu, che ha già colpito una persona in Veneto. Come riporta Repubblica, la direttrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Maria Caramelli ha analizzato: “E’ dal 2011 che riscontriamo la presenza di virus Usutu nelle zanzare tra Piemonte e Liguria ma finora mai così intenso”. L’esperta ha evidenziato che “l’andamento usuale dell’epidemia suggerisce che potrebbe esserci un picco di contagi per poi scendere a picco per le temperature, per ora temiamo che il peggio non sia ancora passato”. Tre in totale i casi segnalati, con il bollettino periodico dell’Iss che rivela l’esistenza di 266 pool di zanzare risultate positive e catture tra Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Sardegna.