Il conto dei morti per il virus West Nile sale a 14 in Emilia-Romagna. Come riportato da La Repubblica, Ferrara è la provincia più colpita, con sette decessi, due a Bologna, uno a Modena, il resto nel Ravennate. L’assessore regionale Venturi, ha precisato in commissione Salute e Politiche sociali che la Febbre del Nilo ha fatto segnare “87 casi di malattia neuro invasiva, con 14 decessi (età media 80 anni, il range va da 69 a 87 anni, ndr), 65 casi di forme febbrili, 22 casi di infezione senza sintomi scoperti in donatori di sangue”. Venturi ha tentato di rassicurare l’opinione pubblica:”Allarmarsi non serve, stiamo facendo tutto quello che è necessario fare. C’è molto meno virus in circolazione di un mese fa: al momento i pazienti più gravi ancora nelle terapie intensive sono quattro, ma sono stati ricoverati da tempo, tre a metà agosto ed uno da due settimane, indice che l’epidemia sta scemando, ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, anche dei cittadini”. (agg. di Dario D’Angelo)



WEST NILE, VENETO: 174 CONTAGIATI

Si deve aggiornare purtroppo il numero dei casi del West Nile Virus in Veneto con numeri che fanno veramente molta paura. L’Arena parla di un numero che sale dai 159 a ben 174. A dfiffondere il bollettino aggiornato, l’ottavo, è la Direzione prevenzione dell’Area sanità e sociale della Regione. La sorveglianza sull’arbovirosi continue ormai un paragrafo specifico legato alla Febbre del Nilo. Per fortuna di questi casi si possono considerare 120 con sintomatologia leggera, mentre sono 54 quelli più gravi sfociati in una forma neuroinvasiva e che in diversi casi hanno portato purtroppo alla morte. Continua dunque il controllo con grandissima attenzione e sono sempre numerose le disiinfestazioni preposte. Staremo a vedere ora come si articoleranno le cose dopo la stesura di questo ennesimo, preoccupante, bollettino. (agg. di Matteo Fantozzi)



RISCHIO AUMENTO CON PIOGGIA E CALDO

Una nuova vittima del virus West Nile, un 80enne di Ferrara, e purtroppo la realtà è che potrebbe non essere l’ultima a soccombere a causa della cosiddetta “febbre del Nilo”. A lasciarlo intendere è Marco Libarone, primario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria a Cona, intervistato da Il Resto del Carlino:”Quanto durerà quest’incubo? In teoria fino quando la stagione prenderà una svolta. Ad ora ci sono i presupposti per una nuova proliferazione: giornate di pioggia alternate a picchi di oltre 30 gradi di temperatura”. I tempi della “stagionalità” di questi virus si sono enormemente dilatati:”Tenete conto che anni fa nel Sud Italia fui registrato un caso di contagio da West Nile il 31 di ottobre. E tenete conto che quest’anno la prima infezione è stata registrata a Rovigo il 16 giugno. La prima zanzara infetta era stata intercettata il 9 dello stesso mese”. Insomma, quasi metà anno alle prese col virus West Nile. (agg. di Dario D’Angelo) 



WEST NILE, NUOVA VITTIMA A FERRARA

Si deve ancora parlare di una morte associata al West Nile Virus. Il caso viene da Ferrara dove si segnala il settimo decesso in questa lunga e calda estate 2018. Il paziente deceduto aveva 78 anni ed era ricoverato dall’inizio di questo mese. Sono altre tre le persone che sono in ospedale e versano in gravissime condizioni, mentre sono cinque quelli che sono stati dimessi superando del tutto i propri problemi fisico. Il quadro clinico continua ad essere piuttosto incerto e sicuramente sono diversi i problemi che si cercherà di evitare per le prossime settimane. Proprio per questo sono diverse le zone del settentrione italiano dove sono state predisposte delle disinfestazioni massicce, con l’obiettivo di eliminare quelle zanzare infette e in grado di trasportare ancora il virus. (agg. di Matteo Fantozzi)

NESSUN CASO A TRIESTE

Riccardo Tominz, direttore del dipartimento igiene e sanità pubblica, ha parlato del Virus West Nile come riportato da Ansa: “Il rischio per la provincia di Trieste è solo potenziale. Abbiamo il vettore, la zanzara, e quello che è il serbatoio, gli uccelli, ma qui la Febbre del Nilo non si è manifestato”. C’è stato in mattinata un incontro organizzato dall’Aziende sanitaria universitaria integrata di Trieste con i Comuni del territorio. Si voleva fare la situazione sul virus cercando di sensibilizzare i cittadini in merito a questa patologia trasmessa appunto dalle zanzare. Lo stesso Tominz ha rimarcato come in Friuli Venezia Giulia i casi di West Nile sono avvenuti nelle province di Udine e Pordenone senza colpire in questo momento in quella di Trieste.

IL RUOLO ATTIVO DEI CITTADINI

Michele Lobianco, assessore comunale, ha sottolineato come un ruolo attivo spetti anche ai cittadini. Sottolinea, come riportato da Ansa, quello che si deve fare: “Serve comportarsi in maniera corretta”. Questo è previsto proprio da un regolamento comunale e sicuramente va ribadito con grande attenzione. L’AsuiTs invita tutti i cittadini con delle patologie a riferirsi al medico curante personale per cercare di avere delle maggiori informazioni”. Il Virus West Nile ha creato grandissima preoccupazione visti i tanti casi che hanno addirittura portato alla morte. Per questo la prevenzione, anche con la fine dell’estate, non può essere mai considerata sufficiente, ma servirà fare attenzione anche ai piccoli particolari per evitare nuovi casi.