Sebbene la storia sia stata molto romanzata dai media in queste ore, il fatto centrale denunciato da una dottoressa veneta in merito al bimbo di Treviso è tutt’altro che inventato. «No all’oscurantismo, no agli egoisti irresponsabili, ai quali secondo me dovrebbe essere sottratta la potestà genitoriale», scrive su Facebook il medito e virologo Roberto Burioni, completamente dedito alla causa anti No-Vax che sarebbe alla base dell’assurda vicenda trevigiana. I toni del professore sono davvero molto duri: «Questo bambino, che combatte coraggiosamente contro una grave malattia, ha il DIRITTO di andare a scuola, di frequentare i suoi amici, di vivere serenamente la sua socialità senza rischiare la vita. I genitori ignoranti ed egoisti non hanno NESSUN DIRITTO, ma solo il DOVERE di fare la loro parte di cittadini responsabili». Non solo, per il virologo e divulgatore scientifico «Uno Stato che non si preoccupa dei più deboli e degli indifesi mi fa schifo. Pochi sono più deboli di un bambino che trascorre gli anni che dovrebbero essere di gioco e di serenità a combattere contro una terribile malattia. Nessuno è più indifeso di questo piccolo contro l’ignoranza e l’egoismo degli irresponsabili che non vaccinano i loro figli. I non vaccinati a casa, e lui in classe». A breve il caso di Treviso verrà trattato anche in tv nella puntata odierna di Pomeriggio 5, con alcuni collegamenti che proveranno ad intervistare i diretti protagonisti della triste storia.
MORETTI (PD): “OBBLIGO VACCINI!”
La Dem veneta Alessandra Moretti si è pronunciata sulla storia del bambino di otto anni che ha sconfitto la leucemia ma che per i No-Vax non può tornare a scuola. Come riportato dall’edizione online de Il Messaggero questa ha sottolineato: “Il caso di Treviso fa capire, ancora una volta, come sia importante l’obbligo dei vaccini per proteggere anche quei bambini meno fortunati che non possono essere vaccinati a causa delle loro condizioni di salute e non per delle fissazioni o delle credenze astuse di genitori egoisti, ignoranti e anche irresponsabili”. La Moretti ribadisce l’importanza del vaccino che non è un gesto in grado di mettersi al riparo da malattie ampiamente prevenibili, ma anche uno splendido gesto che può permettere di essere solidali nei confronti di chi occupa una posizione decisamente più debole. Chissà che questo episodio non possa riaprire una situazione per la quale in molti stanno lottando. (agg. di Matteo Fantozzi)
APPELLO AL GOVERNO
Ha sconfitto una malattia difficilissima come la leucemia, ma per un bambino trevigiano di 8 anni tutto questo non basta ad assicurargli un tranquillo rientro a scuola. “Colpa” dell’attuale regolamento dei vaccini, che garantisce evidentemente i diritti dei bambini figli di genitori “no vax” ma non quelli dei piccoli immunodepressi che rischiano troppo a stare in classe con bambini non vaccinati. Da qui la dura presa di posizione da parte di l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, che ha dichiarato:”Esiste per questo bimbo il diritto di andare a scuola e a frequentarla come tutti i suoi coetanei, non solo quello di alcuni genitori di non vaccinare i propri figli. Si sta impedendo a questo ragazzo, forte e determinato al punto di sconfiggere una malattia bruttissima come la leucemia, di tornare nella sua scuola, in funzione di una libertà che condanna gli immunodepressi ad una vera e propria prigione”. La Donazzan conclude:”Spero in un ripensamento della norma a livello nazionale che tenga conto anche di questi casi, perché la libertà del singolo non può precludere quella degli altri. Spero inoltre nel breve termine venga individuata una soluzione che consenta a questo giovane guerriero la possibilità di tornare sui banchi di scuola assieme ai suoi compagni”. (agg. di Dario D’Angelo)
LA FACILE PROFEZIA DELLE MAMME
Quanto sta accadendo a Treviso era già stato ampiamente anticipato dalla preoccupazione delle mamme con figli in condizioni di rischio. Queste avevano specificato come era impensabile immaginare una scuola divisa con i bambini in difficoltà da un lato e i no-vax dall’altra. Questo si sta verificando con la paura della famiglia di un bimbo colpito da leucemia che l’ha superata ma non potrà tornare a scuola proprio perché cinque suoi compagni di classe non sono vaccinati. Una situazione difficile da accettare e che dovrà far muovere le istituzioni, per garantire il diritto allo studio a quel bimbo che non può e non deve essere messo in un angolo a studiare da solo. La speranza è che i no-vax, di fronte a queste terribili situazioni, si rendano conto di cosa significa non vaccinare i propri figli sia per loro che per gli altri. (agg. di Matteo Fantozzi)
L’USL, RISPETTIAMO LA NORMA
Ha creato non poca indignazione il caso del bambino di 8 anni residente nel trevigiano, che domani non potrà tornare a scuola: il piccolo è da poco guarito dalla leucemia, ma non potrà entrare in classe per via della presenza di alcuni suoi compagni non vaccinati, un rischio troppo eccessivo vista la sua salute precaria. Sulla questione è intervenuto il direttore generale dell’Usl, che interpellato dai colleghi del quotidiano Il Gazzettino, ha ammesso: «Si tratta di un caso che ancora non ci siamo trovati a dove affrontare concretamente. Effettivamente è una situazione che può porsi per un bambino che abbia superato una leucemia o per altro bambini immunodepressi: è opportuno che non frequentino altri piccoli non vaccinati». Purtroppo, però, la normativa parla chiaro, e nessuno può obbligare i no-vax a non frequentare l’anno scolastico: «Dobbiamo rispettare la normativa nazionale – conferma l’Usl – non possiamo escludere i bambini non vaccinati dalle elementari». L’unica soluzione sarebbe trovare una classe in cui tutti i bambini sono vaccinati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO MALATO DI LEUCEMIA NON PUO’ ANDARE A SCUOLA
Una vicenda assurda con protagonista un povero bambino di una cittadina veneta, che rischia di non poter frequentare l’anno scolastico. Un piccolo di appena 8 anni è stato recentemente trapiantato di midollo a seguito di una leucemia, ma rischia di non poter andare a scuola per i no-vax. La notizia è riportata dall’edizione online de La Repubblica, ed ha fatto in breve tempo il giro del web. La vicenda è stata riferita precisamente da Oriana Maschio, un medico di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, che ha denunciato il tutto sul proprio profilo Facebook.
A RISCHIO RICADUTA
Intervistata dall’agenzia Ansa ha ammesso: «La storia è vera, l’ho saputa da una mia collega. Il bambino esiste, va in giro con la mascherina, e il problema si pone quando rientrerà in classe e verrà affrontato, credo, con tutta la chiarezza possibile dai suoi genitori». In classe vi sarebbero cinque bambini no vaccinati, un rischio altissimo per il povero bimbo malato di leucemia, che ha un sistema immunitario troppo debole. «Sono indignata – ha proseguito la dottoressa – per queste opinioni che circolano, sproloqui non basati sull’evidenza scientifica, sfruttati da certi politici, e non possiamo più dare spazio all’idiozia».