L’allarme tubercolosi lanciato dall’immigrato fuggito da un centro di accoglienza di Vicenza ha diviso il popolo italiano. A margine delle dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Salvini infatti c’è stata una vera e propria spaccatura tra chi da un lato non accetta più l’immigrazione clandestina e chi invece considera questo un falso problema. Sta di fatto che più che discutere sarebbe utile trovare la giusta soluzione per evitare che malattie come la tbc tornino a svolgere un ruolo da protagonista in Italia. Sta di fatto che il popolo è confuso perché se Salvini lancia l’allarme dall’altra parte la Prefettura minimizza sottolineando come non ci sia nessun tipo di rischio. L’ideale sarebbe fare chiarezza anche da parte delle istituzioni che al momento non sono state molto lineari nel tutelare la salute dei cittadini italiani. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA SMENTITA DELLA PREFETTURA

L’allarme tubercolosi, nato dopo la fuga di un migrante malato da Vicenza, e le parole dure del ministro dell’Interno Matteo Salvini hanno generato un nuovo caso. Vi abbiamo riportato la replica del Simm e della Prefettura vicentina, ma la situazione continua ad alimentare tensione. Nicola Fratoianni, esponente di Liberi e Uguali e spesso duramente all’attacco del segretario federale della Lega, ha commentato: “Se Salvini fosse nato a Roma il suo soprannome sarebbe ErBugia. Più che titolare del ministero dell’interno mi pare ministro delle bufale”. Queste, invece, le parole del leghista Alberto Bagnai su Twitter: “Mi dicono che della West Nile non si può parlare e nemmeno della tubercolosi. Ah, quando se ne dovrà parlare, ovviamente, la colpa sarà del global warming o dei fasheeesti. Io boh…”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PREFETTURA: “NESSUN RISCHIO”

ivano nuovi aggiornamenti sull’allarme Tubercolosi scoppiato a Vicenza dopo la fuga di un migrante da un centro di accoglienza. Matteo Salvini ha lanciato il monito, ma la Simm (Società italiana di Medicina delle migrazioni) ha precisato che in Italia non c’è “alcuna epidemia di Tbc legata ai migranti”. E ha aggiunto: “Abbiamo accertato che il servizio di igiene sanità pubblica dell’Ulss ha già avviato tutte le procedure del caso, avviando controlli specifici sulle persone che nei giorni scorsi sono state a contatto con questa persona”. Sulla stessa linea d’onda Lucio Parente, viceprefetto vicario di Vicenza: “Il protocollo è stato rispettato come da normativa, quindi sotto l’aspetto sanitario non c’è nulla da temere. Allo stesso tempo abbiamo interessato tutte le forze di polizia, a cui abbiamo segnalato l’allontanamento dello straniero, che al momento risulta irreperibile e non sappiamo dove si trovi”, le sue parole riportate da Repubblica. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



L’ALLARME DI SALVINI

Sull’allarme tubercolosi, dopo la fuga di un migrante malato da un centro di accoglienza di Vicenza, è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il leader della Lega sul proprio profilo Facebook ha scritto:”Immigrato malato e in fuga, forse inconsapevole della gravità della sua condizione. Quanti casi come questo? Purtroppo la tubercolosi è tornata a diffondersi, gli italiani pagano i costi sociali e sanitari di anni di DISASTRI e di invasione senza regole e senza controlli. Dicevano che eravamo cattivi, allarmisti, pericolosi…Ce l’ho messa e ce la metterò tutta per invertire la rotta”. Insomma una questione di sanità pubblica che rischia di diventare in breve tempo, dopo l’intervento del ministro Salvini, un argomento di ambito politico. (agg. di Dario D’Angelo)

VICENZA, MIGRANTE MALATO DI TUBERCOLOSI SCAPPA DA CENTRO ACCOGLIENZA

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ha lanciato l’allerta per la tubercolosi. Un migrante malato è infatti scappato da un centro di accoglienza di vicenza dove continuano a verificarsi dei casi di tbc. Proprio Roberto Ciambetti ha deciso di porre l’attenzione sulla situazione che vede il centro l’ex albergo Virginia che si trova nella località Sandrigo. Su Il Gazzettino possiamo leggere anche le sue parole: “È grave sapere che un immigrato clandestino, colpito da questa malattia, si sia dato alla fuga. Diventa un potenziale veicolo infettivo. Non nascondo che l’isolamento degli spazi in cui è vissuto a Sandrigo e lo screening di coloro con cui è entrato in contatto siano sicuramente misure drastiche, ma sono utili a tranquillizzare la popolazione. Non sappiamo dove si trovi ora quest’uomo, di certo nei giorni precedenti al suo allontanamento sarà rimasto a contatto con altre persone all’interno della struttura“.

NON SANNO DI ESSERE MALATI

Roberto Ciambetti ha fatto luce anche su un problema nel problema. Gli immigrati clandestini che hanno contratto la tubercolosi non lo sanno nemmeno. Ricorda che la maggioranza dei casi di Tbc nella provincia di Vicenza sono legati tutti a migranti e spesso questi sono ignari delle loro condizioni di salute. Specifica: “Con il clandestino malato di tbc fuggito da Sandrigo abbiamo ulteriori prove di quanto diciamo da anni. La cittadinanza è chiamata a pagare i costi non solo economici ma anche sociali e sanitari di politiche scellerate in cui c’è chi ha fatto dei soldi a palate“. Sono parole sicuramente molto importanti e che vanno anche ben al di là della situazione stessa.