La voce è una “firma”, una sorta di impronta digitale che ci caratterizza. E se dalla sua analisi si potesse effettuare uno screening sanitario per verificare le condizioni di salute? È ciò a cui sta lavorando il professor Giovanni Saggio, del dipartimento di ingegneria elettronica dell’Università di Tor Vergata, che ha creato e dirige il gruppo Hiteg (Health Involved Technical Engineering Group). La nostra voce non è sempre la stessa, proprio dalle modifiche involontarie è possibile analizzarla a fini diagnostici. Pensate al celebre “Dica 33” che fornisce elementi utili per stabilire lo stato di salute dei polmoni. Con un microfono in grado di captare tutte le modifiche della voce, anche quelle pressoché impercettibili, e con particolari algoritmi si possono stabilire le condizioni di salute e capire cosa ci affligge. «Dalla semplice misura ed analisi della voce abbiamo saputo individuare persone affette da otite, rinite, faringite, bronchite, diabete, tubercolosi, febbre virale, differenziandole da soggetti “sani”», ha dichiarato il professor Saggio, secondo cui in prospettiva si può arrivare alla diagnosi di tumore ai polmoni, Alzheimer e morbo di Parkinson.
FAMMI SENTIRE LA TUA VOCE E TI DICO CHE MALATTIA HAI…
I lavori di dimostrazione del team del professor Saggio sono diventati pubblicazioni scientifiche in atti di congressi e in riviste internazionali. «La tecnica che sta alla base di tali lavori è stata da noi brevettata», ha dichiarato l’esperto, che ne però mesi fa a La Vita in Diretta. L’idea è puntare su un altro strumento di screening sanitario attraverso la nostra voce, con il vantaggio che sarebbe a basso costo. Così si potrebbe esaminare in maniera non invasiva un numero potenzialmente alto di pazienti e varie patologie umane. «In una non remota prospettiva si può pensare a un’applicazione su smartphone che possa determinare variazioni della nostra voce rispetto a condizioni di normalità, avvisandoci quando diventa opportuno recarsi dal medico per farci prescrivere gli usuali esami standard di screening». Ma le più moderne tecnologie non sostituiscono il consulto medico, rappresentano invece uno strumento ulteriore a disposizione dei medici anche in chiave prevenzione.