Continua l’allarme legato al West Nile Virus con un ottantenne che versa in condizioni disperate all’ospedale di Piacenza. Questi è residente a Caorso e sono già state disposte disinfestazioni nella zona dove abita. E’ stato ricoverato d’urgenza a causa proprio del virus e al momento c’è grande apprensione attorno al suo caso. L’estate 2018 si avvia verso la sua fine, ma comunque continua ad essere alto l’allarme in merito alla Febbre del Nilo che purtroppo ha fatto fin troppi morti oltre che persone infettate. Nonostante le tantissime disinfestazioni il tutto non si è riuscito a fermare con i cittadini che hanno generato un vero e proprio stato di allarme per la paura di contrarre il virus. Il rischio più grande che ne deriva sono delle conseguenze neurologiche che possono portare oltre che alla morte a danni permanenti e difficili da sopportare. (agg. di Matteo Fantozzi)
TRE CASI AD ORISTANO
La Febbre del Nilo è arrivata fino in Sardegna. Il virus trasmesso dalla puntura di zanzare del tipo culex è stato riscontrato in tre casi verificatisi tutti nell’Oristanese (Terralba, Tramatza e Arborea). Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità parla però di “dimostrata circolazione del virus della Febbre del Nilo solo nell’animale/vettore”: ovvero la zanzara è presente in tutta la Sardegna ma non ha ancora colpito. Occhio però a cadere vittima di facili allarmismi che possono in breve tempo trasformarsi in psicosi. Il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari, Alberto Laddomada, come riportato da La Nuova Sardegna, ha infatti rassicurato la popolazione:”I dati confermano quello che già sapevamo nelle scorse settimane. Per questo sono già in atto da tempo tutte le misure di prevenzione”. (agg. di Dario D’Angelo)
WEST NILE, NUOVO CASO IN PIEMONTE
Nuovo caso West Nile in Piemonte: un anziano residente a Chiari, nel Torinese, è stato ricoverato nell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino per la febbre del Nilo, che si trasmette con la puntura di zanzare del tipo culex. La notizia lanciata dal Corriere di Chieri è stata confermata da fonti sanitarie. Come riportato da Repubblica, l’uomo – che si trova nel reparto di microbiologia e virologia – sta bene ora. L’ospedale Amedeo di Savoia, specializzato nella cura di malattie infettive, ha contattato il Servizio regionale che monitora le malattie infettive (Seremi) e Ipla, che si occupa della valutazione e della disinfestazione del luogo in cui la persona è stata infettata. In Piemonte dal primo giugno al 13 settembre sono stati registrati 42 casi di febbre del Nilo, 15 a Torino e provincia. Le forme neuroinvasive sono state 28, di cui 7 con febbre alta e 7 positività riscontrate in donatori di sangue. Ma non si può parlare di emergenza secondo l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: «Gli inutili allarmismi non servono e sono controproducenti».
PRIMI CASI SU CAVALLI A LATINA, CONTROLLI SU DONAZIONI SANGUE
Il virus West Nile è arrivato anche nella provincia di Latina. Ci sono i primi casi, riscontrati però su alcuni cavalli nella zona di Cisterna, mentre non risultano contagi a persone al momento. Il Centro Nazionale Sangue ha rivelato che i casi sono stati confermati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (Izsam). La struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali della Regione Lazio ha allora disposto l’introduzione del test Nat per West Nile sulle donazioni di sangue ed emocomponeti raccolte in provincia di Latina. Il Centro nazionale sangue «richiama l’applicazione per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella provincia di Latina di quanto disposto in merito al decreto ministeriale 2 Novembre 2015 “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”». Secondo Il Messaggero, il virus della Febbre del Nilo è stato rivelato su tre cavalli, quindi è stata avviata la disinfestazione per eliminare le zanzare e la cura degli animali colpiti.