Che ci si trovi di fronte a una vera e propria emergenza sanitaria è ormai chiaro da tempo, ma il virus del West Nile, la temuta febbre del Nilo, continua a mietere vittime, soprattutto fra le persone di terza età. L’ultimo è un 74enne che era ricoverato dai primi giorni d’agosto nel reparto Malattie Infettive dell’Ospedale di Cona a Ferrara. E’ morto nella mattinata di martedì 18 settembre, portando a 8 il numero delle persone che hanno perso la vita per l’epidemia di West Nile a Ferrara, e a 18 i casi complessivi in Emilia Romagna. Nei fisici degli anziani e delle persone debilitate il West Nile sembra essere particolarmente implacabile e si sta lavorando per arginare questa serie di decessi che sembra inarrestabile nel Nord Italia. (agg. di Fabio Belli)



ATTACCATO DIRETTORE AUSL CHE FA IRONIA

Scoppia una grandissima polemica in merito al direttore genarale Ausl di Modena e alle sue parole sul Virus West Nile. Massimo Annicchiarico su Facebook ha deciso su Facebook di fare ironia e ha alzato un vero e proprio polverone. Tanto che il consigliere di opposizione a Carpi, Roberto Benatti, ha voluto ribadire come riportato da Ansa: “West Nile Virus: ci sono stati dei morti, tanti ricoverati e il direttore generale dell’Ausl di Modena decide di farci su un post satirico. Con commenti in linea. Va ricordato che il direttore viene designato dalla giunta regionale Pd. Senza parole. Il direttore ha rimosso poi il post. Auspico che adesso rimuovano il direttore“. Sarà importante capire ora se si deciderà di prendere dei provvedimenti nei confronti dello stesso Presidente Annicchiarico. (agg. di Matteo Fantozzi)



CACCIATORI BRESCIANI IN AZIONE

Il Virus West Nile ha letteralmente messo in ginocchio il nostro paese ora attaccato anche nel suo cuore tra Sardegna e Lazio. Sono tante le idee messe in piedi per contrastarlo, ultima e non meno importante quella dei cacciatori bresciani. Il Giornale di Brescia racconta infatti come questi siano stati chiamati a far parte delle squadre di controllo per evitare il diffondersi di queste malattie tropicali. L’obiettivo è arrivare a debbelarle completamente anche se il tasso di rischio, nonostante la diminuzione delle temperature, rimane in percentuale ancora molto elevato. La Febbre del Nilo fa paura e si dovranno trovare delle contromisure più adatte di quelle utilizzate fino ad ora che hanno funzionato solo a ritmo alternato. Continua l’allarme soprattutto in Sardegna regione che sarà nei prossimi giorni battuta in lungo e in largo con le disinfestazioni. (agg. di Matteo Fantozzi)



MORTA 78ENNE A PIACENZA

Dopo che la paura per il virus che causa la febbre del Nilo si è spostata ora addirittura anche in Sardegna e nel Lazio, anche se per adesso non vi è ancora nessun caso sospetto a carico di persone ma solo una positività da parte di uno dei cosiddetti “animali vettori”, intanto arrivano brutte notizie da Piacenza: la donna di 78 anni che da qualche giorni era ricoverata in ospedale a causa del West Nile è deceduta nella serata di ieri, dopo che il suo quadro clinico si era improvvisamente aggravato. Col suo, intanto sono saliti a quattro i casi registrati nella provincia di Piacenza, una delle zone maggiormente colpite mentre, per adesso, in Sardegna non è ancora scattato l’allarme e secondo il sindaco di Porto Torres, il centro dove è stata registrata la suddetta positività, “l’attenzione resta alta ma non ci deve essere alcun allarmismo”. (agg. di R. G. Flore)

CORNACCHIA POSITIVA AL VIRUS

West Nile arriva anche in Sardegna: allerta dopo che una cornacchia grigia è risultata positiva al virus. A darne conferma il centro di referenza nazionale di Teramo, ma i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari avevano già pescato l’arbovirus nel sangue di un tacchino di un allevamento di Ardara, con il sindaco che ha fatto subito disinfestare l’intero paese. Ora si stanno effettuando delle verifiche su un cavallo morto sabato a Sa Pramma, nell’agro di Oschiri: potrebbe essere stato colpito dalla malattia isolata per la prima volta in Uganda nel 1937. L’allerta è massima: campagne e allevamenti sono battute. Il servizio di Sanità Animale dell’Assl di Sassari e Olbia, insieme al settore ambientale della Provincia di Sassari, è a caccia del virus. «Quelle sulla cornacchia sono le uniche analisi positive riscontrate dal Cesma su oltre 220 esemplari di cornacchia grigia abbattuti dal mese di marzo nella provincia di Sassari», ha spiegato Francesco Sgaranella, direttore del servizio Sanità Animale delle Assl di Sassari e Olbia. 

FEBBRE DEL NILO, VIRUS WEST NILE IN SARDEGNA E LAZIO

Stato di pre-allerta per il virus West Nile invece nel Lazio. Tre cavalli di un allevamento di Cisterna, al confine con il territorio di Velletri, sono stati colpiti dal virus, quindi sono state avviate le procedure previste in questi casi, cioè disinfestazione per eliminare le zanzare, cura degli animali colpiti e massima attenzione su eventuali trasmissioni all’uomo. Come riportato dal Messaggero, non si registrano ancora episodi di quest’ultimo tipo. Va precisato che il virus porta al decesso solo nell’1 per mille dei casi e su pazienti già debilitati, per il resto è paragonabile ad una influenza più virulenta. La puntura dell’insetto può comunque veicolare il virus e quindi infettare anche senza gravi conseguenze. Una delle misure precauzionali adottate in provincia di Latina e a Velletri riguarda le donazioni di sangue: chi vuole donarlo sarà sottoposto al test sul West Nile, la Febbre del Nilo. Intanto la Regione Lazio ha confermato che dopo i casi dei tre cavalli «sono immediatamente scattate le procedure del protocollo indicato dal Piano nazionale integrato di sorveglianza».