Nonostante gli evidenti miglioramenti rispetto al passato non si può sorvolare sugli ancora alti numeri nella mortalità infantile. Le cause vanno ad ascriversi soprattutto al malnutrimento nei paesi più poveri, ma si possono configurare anche in alcuni imperdonabili quanto persistenti errori medici. La soluzione è difficile da trovare anche perché la media raccontata è relativa a tutto il mondo, ma sarà importante lavorare soprattutto su prevenzione e informazione. In molti paesi del mondo c’è ancora poca conoscenza della materia e si commettono errori difficilmente comprensibili. Per questo sarebbe il caso di trovare un canale di informazione per raggiungere tutti e cercare di sensibilizzare. Sarà dunque necessario lavorare per cercare che il miglioramento costante avvicini i numeri della mortalità infantile allo zero, un’utopia a cui si deve assolutamente aspirare. (agg. di Matteo Fantozzi)



MUORE UN BAMBINO OGNI 5 SECONDI

I dati che arrivano dal Rapporto di UNICEF dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dalle Nazioni Unite e dal Gruppo della Banca Mondiale forniscono diversi dati sulla mortalità infantile. Il primo dato preoccupante e rilevante è quello che ancora oggi muore un bambino ogni 5 secondi nel mondo. Grandissimi passi in avanti sono stati fatti invece per quanto riguarda i bambini sotto i cinque anni, infatti si è passati dai 12.6 milioni di morti del 1990 ai 5.4 del 2017. Purtroppo però sono circa 6.3 milioni i bambini sotto i 15 anni morti nel 2017. Sono numeri che devono far riflettere e invitare a migliorare sotto diversi punti di vista. Ora però l’obbligo è quello di non sottovalutare questi dati e cercare di migliorare la prevenzione in tutto il mondo, soprattutto per i bambini che rimangono il futuro del nostro mondo.



LA SITUAZIONE IN ITALIA

Passiamo all’Italia dove le cose sono per fortuna in netto miglioramento. Se nel 1990 il tasso di mortalità sotto i cinque anni era di 10 morti ogni 1000 nati vivi oggi il numero dei morti sono 3. Invece per quanto riguarda i bimbi sotto 1 anno si è passati invece da 8 a 3. Da non sottovalutare sono anche le parole di Liu Zhenmin, Sottosegretario generale per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni unite. Questi ha specificato, come riportato da Ansa, che: “Questo nuovo rapporto sottolinea gli importanti progressi compiuti dal 1990 nella riduzione della mortalità fra i bambini e i giovani adolescenti. Ridurre le ineguaglianze assistendo i bambini e le madri maggiormente vulnerabili è essenziale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Bisogna porre fine alle morti infantili prevenibili per assicurare che nessuno venga lasciato dietro”.

Leggi anche

Eutanasia Canada, 15mila morti solo nel 2023/ “5% decessi totali”: numeri choc e l’illusione della ‘libertà’