La morte di Simone Dispensa ha addolorato anche i suoi compagni di classe che si erano vaccinati per evitargli ulteriori problemi. QUesti hanno dichiarato: “Se ne va una vera e propria parte di noi. Non ti dimenticheremo Simone Dispensa soprattutto perché ci hai reso più ricchi“. Questo ragazzo che frequentava la V E del liceo linguistico Amaldi a Novi Ligure era un vero e proprio esempio grazie al suo carattere e alla forza dimostrata nell’affrontare malattia debilitante per chiunque. Con coraggio e forza aveva affrontato con tranquillità anche il tempo passato a scuola dopo aver accusato la patologia. Anche una semplice infezione gli sarebbe stata fatale da questo arrivò la decisione della sua classe di vaccinarsi per proteggerlo dai virus. Purtroppo non ce l’ha fatto e anche il Presidente Nino Boeti che ha sottolineato: “Questa è una bella storia, che testimonia l’amore di fare qualcosa per gli altri. L’amicizia e la solidarietà sono quello che dà senso alle nostre vite anche se brevi. Non dimenticheremo mai Simone Dispensa, ciao e buon viaggio”. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA DEDICA PRIMA DELLA FINE
Non ce l’ha fatta Simone Dispensa, lo studente 18enne malato di osteosarcoma la cui lotta contro il tumore aveva fatto il giro del web per la bella iniziativa dei compagni di classe, che avevano deciso di vaccinarsi in massa per ridurre al minimo il rischio di un contagio che per il ragazzo avrebbe potuto risultare fatale. Ed è stato grazie a loro, ai suoi compagni della 5E dell’indirizzo linguistico del liceo scientifico Amaldi, se Simone è riuscito a frequentare la scuola senza pericoli per la sua salute, compromessa – come riportato da Il Corriere della Sera – dall’immunodepressione a cui si stava sottoponendo. Ed è a loro, ai suoi compagni di classe, che Simone Dispensa ha fatto l’ultima dedica della vita: il suo voto di maturità, un 80 di cui andava fiero. (agg. di Dario D’Angelo)
IL PENSIERO DEL SINDACO DI NOVI LIGURE
Anche l’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin aveva fatto i complimenti a quei coraggiosi ragazzi che per aiutare il loro amico si erano tutti fatti vaccinare: una storia esemplare, bellissima, di senso civico e generosità, aveva detto. Adesso Simone Dispensa, nonostante tutti gli sforzi fatti non c’è più, ma resta questo esempio di educazione civica altissima, che il sindaco Rocchino Muliero aveva premiato con un attestato: “Il fatto che non ci sia più è una perdita per tutti, cercheremo sicuramente di ricordarlo in qualche modo”. Simone avrebbe compito 19 anni il prossimo 15 ottobre (Agg. Paolo Vites)
SIMONE DISPENSA NON CE L’HA FATTA
Simone Dispensa, studente diciottenne di Novi Ligure (Alessandria), non ce l’ha fatta. Per salvaguardarlo dalle infezioni, i suoi compagni di classe si erano tutti vaccinati contro l’influenza. Ma il tumore è stato più forte: Simone se n’è andato poco prima di compiere diciannove anni. “Sto combattendo, ce la sto mettendo tutta”, aveva detto in un’intervista a Fanpage nel dicembre scorso. Così la prof Monica Lupori: “Se ne va una parte di noi. Se ne va una parte del nostro cuore, perché gli abbiamo voluto bene. Una parte dei nostri pensieri, perché con lui abbiamo ragionato, discusso e imparato. Una parte del nostro coraggio, che ci trasmetteva affrontando la malattia col sorriso. Una parte della nostra anima che diventa un altro angelo che ci guarda dal Paradiso. Oggi diventiamo più poveri, perché perdiamo una parte di noi, sapendo di essere diventati più ricchi, nel momento in cui lo abbiamo conosciuto”.
LE PAROLE DELLE ISTITUZIONI
Proprio la Lupori, lo scorso luglio, aveva accompagnato Simone e la quinta E in consiglio regionale. Là, a nome del liceo scientifico Amaldi, avevano ricevuto un attestato di merito. “Avevo conosciuto personalmente Simone – racconta il sindaco Rocchino Muliere – e il fatto che non ci sia più è una perdita per tutti. Cercheremo sicuramente di ricordarlo in qualche modo”. Nel 2017, al diffondersi della bella notizia, l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin si complimentò “per una storia esemplare, bellissima, di senso civico e generosità”.