Un italiano ha condotto uno studio molto prestigioso sulla malaria in Gran Bretagna. Si chiama Andrea Crisanti e fa parte dell’Imperial College di Londra con la ricerca che è stata pubblicata sulla rivista specializzata Nature Biotechnology. Alla base dello studio c’è una reazione a catena genetica che sembra in grado per la prima volta al mondo di annientare delle intere popolazioni di zanzare anofele quelle che appunto trasmettono il virus della malaria. Un esperimento che permetterebbe di rendere sterili le femmine di questa specie e quindi bloccherebbe di fatto il loro sviluppo. Di certo si tratta di concetti molto complessi e che hanno bisogno di miglioramenti tramite la ricerca. Nonostante questo si può dire con certezza che il lavoro fatto sia già un buon risultato nella sconfitta di una patologia molto pericolosa.



CHE COS’È LA MALARIA?

Il paludismo, meglio noto come malaria, è una parassitosi cioè una patologia provocata da dei parassiti. In questo caso si tratta di protozoi del genere Plasmodium. Si tratta inoltre della parassitosi più comune con un quadro clinico di una classica malattia febbrile acuta. Attenzione però perché la sua diffusione non si limita, come qualcuno crede, a zone tropicali come Africa, Asia e Sudamerica. Di recente infatti l’abbiamo vista, anche se con meno frequenza, in zone come gli Stati Uniti e altri paesi industrializzati. Va ricordato inoltre che la mortalità, anche nelle forme gravi, è maggiore tra i bambini tra i sei mesi e i tre anni di età.

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