La Bcfn (Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition) ha parlato alla platea internazionale di New York durante il primo Forum internazionale su alimentazione e nutrizione negli Stati Uniti d’America. Durante l’incontro è stato sottolineato come oltre un terzo della superficie del nostro pianeta sia dedicata all’agricoltura e che questa generi il 30% delle emissioni globali di gas serra oltre a prelevare il 70% di tutta l’acqua dolce presente andando a incidere per l’80% sul fenomeno della desertificazione. Questi preoccupanti dati hanno messo in piedi quella che potrebbe essere considerata una dieta sostenibile per il pianeta. Questo regime alimentare prevede molta frutta e verdura di stagione e a chilometro zero oltre a pesca sostenibile e allevamento a terra. Sono ben dodici le raccomandazioni per trasformare il proprio modo di vivere.



LE 12 RACCOMANDAZIONI

Si tratta di un vero e proprio vademecum quella della dieta sostenibile per il pianeta che inizia con un dictat e cioè quello di scegliere principalmente cibi che siano di origine vegetale. L’alimentazione deve essere varia e portare a mangiare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno scegliendo prevalentemente prodotti locali e di stagione. Usando prodotti freschi con maggiore frequenza poi si eviterebbe uno spreco di imballaggi che non si ritengono necessari. Si deve limitare il consumo di alimenti trasformati o ultraprocessati, aumentando il consumo di legumi e riducendo quello di carni rosse. Passando al pesce invece è importante affidarsi a quello proveniente da pesca sostenibile. Per quanto riguarda invece la carne rimane importante scegliere animali allevati a terra.

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