L‘Italia è il paese dell’Unione Europea che conta il maggior numero di contagi per quanto riguarda il West Nile virus. Perché si è creato un vero e proprio accanimento in questo senso nel nostro paese? Il principale motivo è legato alle condizioni climatiche che si sono rivelate durante quest’estate decisamente adatte al proliferare di zanzare e dunque all’aumento delle possibilità di contrarre la Febbre del Nilo. Il virus in questione poi ormai si è radicato nel nostro paese soprattutto nel settentrione nonostante il nome esotico che gli viene associato. Tra le regioni più colpite d’Europa infatti c’è il Veneto che con il Nilo ha veramente poco a che fare. Il clima umido e che alterna alte temperature a rapidi rovesci rappresenta uno dei motivi del proliferare delle zanzare in queste zone visto che percepiscono questo sbalzo continuo come piacevole per insediarsi. Non si tratta quindi come in altri casi di un virus prevalentemente portato dall’esterno. (agg. di Matteo Fantozzi)
NUOVO CASO A VANZAGHELLO
Continua l’allarme legato al West Nile Virus in tutta Italia, purtroppo a causa di un’altra segnalazione. Questa arriva da Vanzaghello dove un uomo di 81 anni è stato ricoverato. Questi è in coma e in condizioni difficili all’Humanitias di Rozzano proprio per il virus contratto dalla semplice puntura di una zanzara che ha causato la Febbre del Nilo. Pare che il signore avesse iniziato ad accusare dei problemi fisici già alla fine di agosto, cosa che aveva indotto i suoi parenti a portarlo in una strttura ospedaleria. A causa anche di alcune patologie pregresse la situazione però sarebbe precipitata con il signore finito in coma. La speranza è che possa arrivare una soluzione anche se le condizioni in cui versa nel reparto di Neurologia sono veramente disperate. Intanto continuano in varie zone del nord Italia le disinfestazioni per cercare di mettere fine a un virus mai così presente in Italia come lungo l’arco di quest’estate. (agg. di Matteo Fantozzi)
DISINFESTAZIONI A VERONA
La Regione Veneto è davvero molto attenta alle dinamiche legate al West Nile Virus per i tanti che sono stati colpiti sul suo territorio. Oggi è partito un piano straordinario di disinfestazione dalle zanzare nel veronese con attenzione soprattutto agli spazi verdi. Gli interventi sono stati studiati con attenzione durante l’incontro tenuto stamattina a Legnano dall’Ulss9. Erano presenti tutti i rappresentati di ventidue Comuni della provincia all’interno dei quali si sono verificati i vari casi di Febbre del Nilo. Immediatamente sono state redatte anche delle fascie con la classe 1 legata ai luoghi dove si sono verificati più di due contagi. La Regione ha stanziato ben 500mila euro di fondi per coprire le spese che circa cento enti locali dovranno sostenere per effettuare una disinfestazione straordinaria. (agg. di Matteo Fantozzi)
UN UOMO ESCE DAL COMA
Dopo tante brutte notizie per fortuna arriva una novità positiva in merito al Virus West Nile. Un uomo di 49 anni di Cavezzo era stato colpito da un virus ed è uscito dal coma. E’ ricoverato a Capri presso l’ospedale Ramazzini e il suo quadro clinico parla di un netto miglioramento. Si sta valutando, come riporta Il Resto del Carlino nella sua versione online, il trasferimento dello stesso in un’altra struttura sanitaria per superare questo momento difficile. Questo ovviamente non deve portare a un abbassamento della guardia, perché il pericolo rimane in agguato sempre dietro l’angolo. Il ritorno improvviso del caldo infatti potrebbe portare ad altri attacchi di zanzare e il Virus deve essere debellato grazie a diverse disinfestazioni. Va infatti evidenziato che sono ben 123 i casi di febbre del Nilo segnalati in Italia dall’Oms. (agg. di Matteo Fantozzi)
“I RIMEDI PER COMBATTERLA CI SONO”
Il virus West Nile continua a fare vittime eppure ci sarebbero tutte le misure per combattere le zanzare responsabili del virus in questione. Lo riferisce l’assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna Sergio Venturi come riporta Il Resto del Carlino: “Purtroppo quest’anno il clima, al quale ci dovremo abituare, ha favorito la precocità dell’infezione nei vettori, quindi anche negli uccelli. Oltre la metà dei casi europei li registriamo in Emilia-Romagna. La situazione è sotto controllo. I rimedi ci sono tutti, soprattutto quelli individuali, bisogna che sensibilizziamo ulteriormente i Comuni per combattere le larve quando è ora di farla”. Nessun allarme, però, da parte degli esperti che invitano i cittadini a non farsi prendere dalla psicosi. La lotta al virus West Nile deve partire dalle larve: “io spero che l’anno prossimo saremo più efficaci nella lotta che deve essere radicale, ma non sui soggetti adulti delle zanzare, ma sulle larve per produrre anche meno danni ambientali. Così si prepara un’estate molto meno dannosa di quella che è stata. Nei casi registrati parliamo di soggetti debilitati e, per loro, dobbiamo moltiplicare le nostre forze”, aggiunge l’assessore (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
ESPERTI CONTRO PSICOSI
Continua a crescere il numero delle vittime del virus West Nile. Il bilancio è sempre più pesante, non solo nella provincia di Ferrara. Ci si continua ad ammalare della febbre del Nilo e soprattutto a morire a causa dell’infezione che attacca il sistema nervoso, e quindi può essere letale. L’infezione può decorrere in modo asintomatico, come accade in più dell’80% dei casi, o presentarsi come una sindrome febbrile con cefalea, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea. In rari casi il quadro della malattia può rivelarsi particolarmente feroce. La trasmissione è legata alla presenza della zanzara del genere Culex, da sempre molto diffusa nel territorio. I portatori del killer invisibile sono diverse tipologie di volatili, alcune molto diffuse, come corvi e gazze. La zona di Ferrara è diventata ormai serbatoio del virus. In tutto il Delta del Po ci sono tutti i presupposti per una condizione endemica, a partire dal clima suptropicale. Come riportato dal Resto del Carlino, il monitoraggio conferma una diffusa circolazione del virus. L’assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna auspica una lotta radicale per il prossimo anno.
WEST NILE VIRUS, ESPERTI CONTRO “PSICOSI”
Negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere Dengue e Chikungunyaballa, virus trasmessi dalle zanzare. Ora si parla di West Nile, la febbre del Nilo. Secondo i dati dell’Oms, l’Italia è il Paese più colpito con 123 persone contagiate. Ma per Giovanni Buccoliero, direttore del reparto di Malattie Infettive presso l’ospedale Moscati di Taranto la “psicosi” è da contenere. «Non c’è assolutamente contagio umano. Queste malattie vengono trasmesse dalle zanzare ed il rischio è soltanto per soggetti con immunodeficienze, soprattutto anziani. Nei giovani, eventualmente la patologia passa del tutto inosservata o con sintomi banali, come mal di testa, mal di gola, sintomi molto frequenti insomma», ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno. Quindi non c’è alcun rischio. Per Buccoliero però sono «fondamentali le campagne di prevenzione e di risanamento del territorio. Ma i Comuni sono all’erta da tempo e sicuramente questa è anche la ragione per cui non abbiamo avuto problemi sul nostro territorio», dice riferendosi a quello pugliese.