Non si dà pace Valeria, la madre di Federico Galluccio, dopo la sua morte per via di una meningite fulminante: il ragazzo romano è infatti morto nel giro di poche ore e non c’è stato modo di fare nulla per salvarlo nonostante il tempestivo ricovero in ospedale presso il Pronto Soccorso dell’Umberto I. Federico avrebbe compiuto tra pochi giorni 16 anni e ora la donna vuole che la sua morte non sia stata vana e spiega però che l’unica cosa che le resta del figlio è un tatuaggio col suo nome sul braccio che si era fatta fare. “Spero che la sua morte non sia stata vana” ha detto la mamma ricordando che, pur avendo vaccinato Federico contro il meningococco B da bambino, non aveva fatto tutta un’altra serie di vaccinazioni consigliate e per questo ha invitato tutti gli altri genitori ad ascoltare i consigli dei medici pure sulle vaccinazioni che non sono obbligatorie. (agg. di R. G. Flore)
Psicosi meningite a Talenti
Per il ragazzo morto a Roma per meningite è scattata una vera e propria psicosi. Sono state tantissime le richieste di informazioni a Talenti. I medici della Asl hanno parlato di una psicosi immotivata con un rischio basso, ma hanno comunque indicato di rivolgersi al medico curante per approfondire la situazione e avere delle informazioni. Federico Galluccio è morto di meningite, ma questo non vuol dire che qualsiasi luogo frequentato da lui negli ultimi giorni della sua vita abbiano portato al contagio. La società sportiva di cui faceva parte, l’Atletico Talenti, ha anche rilasciato delle dichiarazioni come riportato da Leggo: “La Asl ci ha chiesto di contattare solo i ragazzi che giovedì erano in palestra dalle 18 alle 20 insieme a Federico. Non hanno considerato necessario andare a contattare altri al di fuori dei suddetti perché non a rischio per loro. Ci hanno assicurato che non c’è contaminazione ambientale e il meningococco si può trasmettere solo se a prolungato contatto con l’interessato. Noi avevamo comunque provveduto a sanificare gli ambienti della palestra anche se non necessario“. (agg. di Matteo Fantozzi)
“La sua morte non sia vana”
Un ragazzo di 15 anni è morto a Roma per meningite. Tra le notizie principali legate al caso emerge il fatto che questo non fosse vaccinato e le parole della mamma sono veramente commoventi. La donna specifica come la sua morte non debba essere vana. Partono dunque nuove campagne di sensibilizzazione proprio nei confronti di questa terribile malattia e della possibilità di sconfiggerla grazie al vaccino. Uno dei problemi principali è legato proprio alla conoscenza di queste patologie e su come prevenirle. L’eccessiva campagna dei no-vax e le informazioni errate raccolte sul web hanno creato un clima generale di peggiore ignoranza in materia addirittura dell’era pre tecnologica, quando ci si affidava più agli specialisti che alle voci girate in rete. La morte del ragazzo deve far capire in maniera abbastanza chiara quali siano i rischi di chi non effettua una protezione legata ai vaccini. Per questo sarà importante non sottovalutare il fatto di non essere vaccinati magari anche in età adulta. (agg. di Matteo Fantozzi)
L’appello della mamma “Non era vaccinato, ascoltate i medici”
Tragedia a Roma dove un ragazzo di soli 15 anni è morto negli scorsi giorni per via di una meningite fulminate. Il terribile virus non ha lasciato scampo all’adolescente, che dopo il disperato ricoverato in terapia intensiva al policlinico Umberto I, ha perso la vita nel giro di poche ore. Ed ora la mamma, distrutta dal dolore, ha voluto lanciare un appello rivolto a tutti gli altri genitori: «Federico lo avevo vaccinato quando era ancora piccolo per il meningococco B – le sue parole rilasciate ai microfoni de Il Messaggero – adesso che era adolescente non ci avevamo pensato agli altri tipi di vaccinazioni consigliate ma sulla base degli esami che verranno fuori, spero che la sua morte non sia vana, che i genitori seguano i consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie». La situazione è degenerata domenica notte: «Nel pomeriggio Federico era uscito con i suoi amici – racconta la madre – sono andata a prenderlo poco prima di cena e siamo tornati a casa, stava bene, non aveva nulla. Poi, però, al mattino presto, intorno alle 5.30, mi ha svegliato perché si sentiva male, aveva la febbre molto alta». A quel punto è scattata la corsa in ospedale e la situazione è degenerata in brevissimo tempo fino alla morte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Roma, 15enne morto di meningite: non era vaccinato
La morte per meningite di un 15enne a Roma ha scatenato la richiesta di informazioni su questa patologia, soprattutto dopo la scoperta della mancata vaccinazione dello stesso. Con la vaccinazione è infatti possibile difendersi da tutte le sepsi di questa patologia. Il più temuto degli agenti batterici è il Neisseria meningitidis (meningococco) oltre ovviamente allo Strptococcus pneumoniae (pneumococco) e all’Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi siero gruppi, tra cui A, B, C, Y, W135 e X. In Italia il più frequente è il meningococco di siero gruppo B e C. L’Istituto Superiore della Sanità ha inoltre specificato come nel 2015 si siano verificati nel nostro paese quasi 200 casi di questa malattia, la maggior parte causati appunto dal B e C prima specificati. Le persone più a rischio sono i bambini piccoli, gli adolescenti e i giovani adulti. (agg. di Matteo Fantozzi)
Profilassi all’istituto alberghiero Vespucci
Scoppia l’allarme meningite a Roma dopo la morte di un ragazzo 15enne al Policlinico Umberto I. Il decesso è arrivato ieri sera nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’ospedale. Il ragazzo era stato ricoverato la mattina stessa con i classici sintomi di una sepsi meningococcica. Ovviamente sono scattati i protocolli clinici che vengono attuati in questi casi di emergenza. Sono stati dunque sottoposti a profilassi non solo i famigliari e gli operatori sanitari che se ne sono occupati, ma anche le persone a più stretto contatto con lui nell’ultimo periodo. La profilassi è stata poi estesa all’Istituto alberghiero Amerigo Vespucci del IV Municipio della capitale su disposizione dell’Asl Roma 2. È stato anche contattato il Miur per andare ad estendere la protezione antibiotica anche a chi entrato in contatto con il paziente nello stage formativo che si è svolto negli scorsi giorni.
Allarme meningite a Roma, morto 15enne all’Umberto I: non era vaccinato
Il 15enne deceduto all’Umberto I di Roma per meningite non era vaccinato. Questo è quanto riporta Il Messaggero che nella sua versione online ha specificato alcuni particolari dell’accaduto e anche di quanto disposto dopo. I tecnici dell’Asl Roma 2 sono andati nella scuola frequentata dal ragazzo, l’istituto alberghiero Amerigo Vespucci, sottolineando a docenti e studenti quali sono le procedure corrette da seguire ore e rivelando le assegnazioni antibiotiche necessarie. È stato evidenziato come la soluzione sia assolutamente sotto controllo e che si stia agendo per pura precauzione, onde evitare anche possibili allarmismi e psicosi vista la gravità della malattia. Nonostante il rischio sia da considerarsi decisamente limitato è stato al momento consigliato di effettuare la profilassi a chiunque fosse entrato in contatto con il ragazzo in quest’ultimo periodo. Ulteriori aggiornamenti potrebbero arrivare nelle prossime ore.