L’influenza ha fatto un’altra vittima, a Ferrara è morta una donna di 62 anni. Questa era ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Anna per influenza, dopo essere risultata positiva al virus H1N1. L’avevano ricoverata il 15 gennaio all’ospedale di Cona per una insufficienza respiratoria di grado acuto. L’anziana, come spiega l’azienda ospedaliera universitaria, era una paziente già in una condizione critica e intubata con gravi comorbilità, era cioè affetta da altre patologie gravi. Il decesso è stato segnalato direttamente dalla direzione medica al dipartimento di sanità pubblica di Ferrara. Sicuramente il caso non deve far partire un’allarme, ma deve far riflettere soprattutto sui soggetti a rischio che dovranno essere maggiormente salvaguardati da un possibile contagio. Gli esperti intanto fanno sapere che a fine mese arriverà il picco della situazione generale legata all’influenza. (agg. di Matteo Fantozzi)
EVITARE L’EPIDEMIA DI COPPIA
Il piccolo dell’influenza ci porta a chiedere anche come all’interno di una coppia si possa evitare il contagio. Capita magari che tra marito e moglie, o fidanzato e fidanzata, ci sia uno ammalato e l’altro sano come un pesce. Condividere gli spazio, soprattutto di notte, può portare di certo al contagio e come si può evitare questo? Tra i consigli ci sono quelli di evitare i baci e quindi di fare attenzione all’igiene evitando lo scambio di asciugamani vettori di germi. Ovviamente il rischio principale è legato al letto che una coppia spesso condivide di notte, in questo caso cambiare le lenzuola più frequentemente può essere una soluzione. Interessante è lo spunto che arriva dal Centro Medico Lazzaro Spallanzani di Reggio Emilia che ha messo a punto un vero e proprio decalogo su cosa evitare e cosa fare in questi casi. Tra i consigli ci sono anche il mangiare bene, riposare per le giuste ore, fare attività fisica e coprirsi bene. (agg. di Matteo Fantozzi)
63 CASI GRAVI, 15 MORTI
L’allerta influenza arriva dall’Iss (Istituto superiore di sanità) ci porta a capire come siano già 63 i gravi casi con ben 15 morti. Siamo arrivati al tanto temuto picco influenzale previsto dagli esperti tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, che ha portato ad alzare l’attenzione. Sul territorio italiano ci sarebbero stati già due milioni di persone colpite dal virus, chiaramente non tutte arrivate a conseguenze pericolose per la salute. In una settimana sono circa 100mila i casi di contagio con Antonino Bella che ha svelato come il picco sia previsto tra due settimane. Molto dipende anche dai cambiamenti climatici arrivati negli ultimi giorni con l’inverno che ha fatto la sua brusca irruzione con gelo, neve, pioggia e vento un po’ ovunque. Le categorie più a rischio sono, come capita spesso, i bambini sotto i cinque anni e gli anziani oltre ai 65 oltre alle persone affette da altre patologie che potrebbero avere delle ripercussioni ancor peggiori. (agg. di Matteo Fantozzi)
ISS: “BRUSCO AUMENTO”
Soltanto una settimana fa il Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), registrando nella prima settimana dell’anno 323mila casi di influenza, aveva chiarito come il picco stagionale non fosse ancora arrivato. Alla luce dei dati relativi alla seconda settimana di gennaio, però, si può dire che se non siamo in presenza del picco poco ci manca. Un vero e proprio boom di influenza ha colpito tutta Italia: lo si apprende bollettino InfluNet sulla sorveglianza epidemiologica, secondo cui sono state infatti oltre 431.000 le persone rimaste al letto a causa del virus. Il saldo rispetto alla settimana precedente fa contare un numero maggiore di più di centomila unità, quando le persone con l’influenza erano state quantificate in circa 320.000. Non è un caso, dunque, che l’Iss parli di un “brusco aumento dei casi” di influenza.
INFLUENZA, 431MILA CASI IN UNA SETTIMANA
Gli oltre 400mila casi di influenza registrati nell’ultima settimana in Italia portano il totale dall’inizio della sorveglianza epidemiologica messa in atto da InfluNet a circa 2.246.000. Ma quali sono i soggetti più colpiti? Ovviamente si tratta dei bambini di età inferiore ai 5 anni, la fascia più carente di difese immunitarie insieme ai malati cronici e agli anziani. L’Istituto Superiore di Sanità, ha osservato nei bambini al di sotto dei 5 anni un’incidenza pari a 15 casi per mille assistiti, a fronte dei 7,1 casi per mille assistiti della popolazione generale, dunque un rapporto addirittura doppio rispetto alla media. Interessante anche analizzare la “mappa del contagio”, con le regioni del Centro e del Sud Italia (Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia) maggiormente colpite.