Benedetta Rosatello è la studentessa colpita da meningite e salvata dal vaccino. Il suo post sui social network ha ricevuto tantissime condivisioni, proprio quello che voleva la ragazza. Non era di certo in cerca di fama, ma voleva solo che un messaggio potesse arrivare a tutti in maniera netta e inequivocabile, perché in Italia sono ancora molti quelli che decidono di non effettuare le vaccinazioni andando incontro a rischi imprevedibili. Benedetta ha spiegato come il vaccino abbia permesso la sopravvivenza e la possibilità di rendere utile le cure all’ospedale. La meningite di solito non lascia scampo, ma questa ragazza potrà ricordarla come un brutto periodo, un vero e proprio incubo a occhi aperti. Ora per lei è il momento di provare a tornare presto alla vita di tutti i giorni, con un’esperienza in più nel bagagliaio e la voglia di esporre a tutti l’importanza dei vaccini che di fatto le hanno salvato la vita. (agg. di Matteo Fantozzi)
POST CONTRO I NO-VAX
Un post apparso sul proprio profilo Facebook e in poco tempo diventato vitale sui social network, quello di Benedetta Rosatello, studentessa universitaria di Padova in un periodo in cui i casi letali di meningite sono purtroppo tornati all’ordine del giorno. Nella sua lunga confessione online, pubblicata però lo scorso 13 gennaio ma che ha cominciato ad attirare anche le cronache nazionali solo di recente, infatti la diretta interessata ha voluto raccontare la vicenda che l’ha vista protagonista, spiegando di essersi salvata perché a suo tempo si era vaccinata col tetravalente contro i ceppi A, C, Y e W pur non avendo invece il vaccino per il ceppo B che come è noto non è obbligatorio. “Spesso ci dimentichiamo di questi pericoli che si celano nel mondo microscopico ma non dovremmo mai scordarci che siamo esseri umani, non macchine impeccabili e prive di punti deboli” scrive Benedetta che critica coloro che restano ancora diffidenti nei confronti dei vaccini e invitandoli ad avere maggiore fiducia nella Medicina. Nel suo caso specifico, come ricorda, il vaccino le ha dato il tempo necessario per curarsi ma nel suo post ci tiene a far sapere che non intende fare discorsi politicizzati ma evidentemente solo di buon senso. (agg. di R. G. Flore)
BENEDETTA, “SALVA DALLA MENINGITE COL VACCINO”
La storia di Benedetta salva grazie al vaccino da una meningite fulminante deve essere una testimonianza da applicare contro i no-vax che continuano a dare segnali preoccupanti al nostro paese. Molte persone continuano a non vaccinarsi e questo è sicuramente un male che può portare rapidamente a epidemie e contagio. Sicuramente però l’esempio di Benedetta Rosatello può far capire come anche per malattie gravi, come la meningite, possa essere importante la vaccinazione. La ragazza è fuori pericolo, il vaccino le ha permesso di arrivare in tempo all’ospedale per superare quelle che erano problematiche non facili da gestire. Ora racconta la sua storia, per dare una mano anche a quelli che ignari dei pericoli che corrono continuano a non vaccinarsi. Una seconda chance che Benedetta ha ricevuto, ma che è arrivata anche grazie all’intelligenza del suo percorso clinico precedente al contagio. Una seconda chance che si meriterebbero tutti. (agg. di Matteo Fantozzi)
“MI HA DATO IL TEMPO PER ARRIVARE ALL’OSPEDALE”
Benedetta Rosatello, la studentessa colpita da meningite che nei giorni scorsi aveva gettato nel panico soprattutto i frequentatori delle aule studio di Padova, ora che è fortunatamente fuori pericolo ci tiene a raccontare la sua esperienza affinché sia utile e da monito per tutti. Intervenuta sul suo profilo Facebook, la ragazza ha scritto:”Ciao a tutti, come forse alcuni di voi già sanno, sono stata di recente ricoverata per meningite, prima all’Ospedale S. Antonio, poi all’Azienda Ospedaliera di Padova, città in cui mi sono trasferita per studiare. La mia intenzione, con questo post, non è fare discorsi “politicizzati”. Rispetto le idee di tutti, così come pretendo che vengano rispettate le mie. Desidero semplicemente gettare un po’ di luce sulla mia vicenda. Sono stata colpita una settimana fa da meningite batterica da meningococco di ceppo B, una forma piuttosto rara e, nella maggior parte dei casi, fulminante. Ancora non avevo il vaccino per il ceppo B nello specifico, ma ero già protetta grazie al tetravalente contro i ceppi A, C, Y e W. Con ogni probabilità, proprio questo mi ha salvata concedendomi il tempo di arrivare in ospedale dove ho potuto iniziare da subito le cure necessarie”.
STUDENTESSA COLPITA DA MENINGITE A PADOVA: “TROPPA DIFFIDENZA VERSO LA SCIENZA”
La studentessa colpita da meningite batterica da meningococco è stata dunque salvata dal vaccino tetravalente? Benedetta nel suo post su Facebook ammette:”Ho sentito che il mio caso clinico è diventato quasi “famoso”; al di là della curiosità medica, mi piacerebbe che questa mia vicenda venga presa come esempio del fatto che a volte semplici gesti quotidiani, come potrebbe essere stato per me andare a studiare in biblioteca, possano avere risvolti inaspettati. Spesso ci dimentichiamo di questi pericoli che si celano nel mondo microscopico, viviamo le nostre vite, com’è giusto che sia, continuiamo a fare progetti per il futuro, amiamo, ridiamo, piangiamo e ci arrabbiamo. Tuttavia, non dovremmo mai scordarci che siamo esseri umani, non macchine impeccabili e prive di punti deboli. Proprio per questo, sono convinta che sia importantissimo tutelare noi stessi e la nostra famiglia, perché ogni vita vale la pena di essere vissuta e trovo assurdo che, nonostante gli enormi progressi raggiunti in campo medico, si continui ad essere restii e diffidenti. Nessuna scienza è esatta, ma ciò non significa che bisogna rifuggire in toto i potentissimi strumenti di prevenzione sanitaria di cui siamo in possesso”.