Le cardiopatie si possono scoprire già nel grembo materno. Uno studio britannico svela come alcune complicazioni della gravidanza possono essere connesse allo sviluppo nel feto di malattie cardiache. Questo potrebbe portare ad alcune utili informazioni sul prossimo nascituro, rendendo i medici in grado di intervenire prima del tempo. Lo studio arriva dall’Università di Cambridge ed è stata pubblicata sulla rivista specialistica Plos Biology ed è stata finanziata in parte dalla British Heart Foundation. Questa spiega come i feti che hanno sofferto di ipossia cronica nell’utero, cioè di un basso livello di ossigeno, hanno un rischio maggiore di sviluppare poi delle malattie croniche al sistema cardiocircolatorio come tra le altre irrigidimento delle arterie o ipertensione arteriosa. E’ una scoperta che potrebbe stravolgere il mondo della cardiologia e aprire nuove strade in vista del futuro.
Cardiopatie, scoperta già nel grembo materno: ecco tutti i particolari
Le cardiopatie potrebbero essere a un punto di svolta, con la scoperta che ci sono dei meccanismi da controllare già durante la gestazione nel grembo materno. La ricerca si è sviluppata attorno alla somministrazione di vitamina c, in grado di ridurre la pressione sanguigna, su una pecora gravida. L’animale è stato poi posizionato in una camera con poco ossigeno per gli ultimi tre mesi della gestazione. I figli nati dopo sono stati confrontati con quelli di altri esemplari che non sono stati invece sottoposti a questo trattamento. I primi agnellini sono risultati colpiti da uno stress interno e con risultati limitati a livello di crescita cosa che è stata connessa subito alla mancanza di ossigeno. La vitamina C può incrementare attraverso la placenta dunque l’aumento dei livelli di ossigeno, ma comunque è una soluzione che non si può considerare efficace al cento per cento.