Emerge un dettaglio macabro che porta a pensare che Alessandro Magno fu sepolto vivo. Una storia che riaccende polemiche su quella che molti pensavano fosse una leggenda quella delle sepolture ben prima della morte. Tutti abbiamo sentito raccontare qualche storia del terrore che ci parla della chiusura all’interno di una bara di una persona viva, racconti che sono stati protagonisti di molti film horror e romanzi. Purtroppo in passato queste cose succedevano molto spesso anche per l’arretratezza della medicina. Fu proprio per un errore che fu sepolto e morì sei giorni dopo la tumulazione Alessandro Magno, colpito dalla rarissima sindrome di Guillain-Barré che può portare a una paralisi completa con morte apparente. Delle cose che difficilmente possono accadere al giorno d’oggi, ma per le quali non è sparita la paura. Sono tante le persone già in vita che preferiscono una morte certa tramite la cremazione, piuttosto che la tumulazione con il rischio di risvegliarsi sotto terra ancora vivi. (agg. di Matteo Fantozzi)
“ERA AFFETTO DA UNA RARISSIMA SINDROME”
Alessandro Magno è morto dopo essere stato colpito dalla rarissima sindrome di Guillain-Barré, una malattia che può portare ad una paralisi completa. A svelare le cause della misteriosa morte di uno dei personaggi più leggendari della storia antica, è stata la ricercatrice canadese, Katherine Hall, professoressa preso l’università di Otago, nella scuola di medicina Dunedin. Alessandro il Grande morì il 10 giugno del 323 prima di Cristo, quando aveva soltanto 32 anni, e sono molteplice le teorie sul suo decesso, molte delle quali differenti fra loro. Si parla di infezione, ma anche di alcolismo e omicidio per avvelenamento da parte di un infiltrato, ma secondo la Hall, tali versioni non spiegherebbero il perché della mancata decomposizione del corpo al sesto giorno dopo la sepoltura. Secondo la ricercatrice, Alessandro Magno era stato colpito da un’infezione di Campylobacter pylori, una malattia molto diffusa all’epoca, che può peggiorare e variare nella sindrome di Guillain-Barrè, che a tutt’oggi colpisce 1 o 2 pazienti ogni centomila.
ALESSANDRO MAGNO FU SEPOLTO VIVO
All’epoca ovviamente nessuno poteva essere dotato di dettagli significativi in merito a questa sindrome, e di conseguenza quando i medici videro Alessandro immobile con le pupille serrate, pensarono erroneamente che lo stesso fosse morto: in realtà stava semplicemente manifestando i sintomi di quella grave patologia, che appunto può portare nei casi più gravi all’immobilità e alla riduzione del respiro che appare quasi impercettibile. Il re dei macedoni venne quindi sepolto quando era ancora in vita, e ciò spiegherebbe la mancata decomposizione dopo sei giorni, cosa che invece all’epoca venne individuata come un segno della divinità dello stesso conquistatore. Il risultato della ricerca della Hall è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientifica The Ancient History Bulletin.