Gran Bretagna sconvolta dalla morte di Stewart Adams il papà dell’Ibuprofene. È morto a 95 anni e a riferire la notizia è stato il figlio Charles che si è confrontato direttamente con i media britannici. Il chimico si è spento nella tranquillità di casa sua, a Nottingham in Inghilterra dove viveva ormai da molto tempo. Appena quattro anni fa fu lo stesso Adams a svelare alla Bbc come era stato testato il farmaco che fu lui a sperimentarlo su sé stesso con efficaci risultati. L’Ibuprofene è uno degli antidolorifici più utilizzati al mondo e sicuramente la scoperta di quest’uomo è passata alla storia. Proprio grazie a scoperte come queste personaggi così importanti saranno in grado di vivere per sempre e farsi ricordare. Sono numerose le fonti che raccontano come fino agli ultimi anni della sua vita Stewart Adams era felicissimo della sua conquista, raccontando nei minimi particolari quanto accaduto nel laboratorio di Boots molti anni fa. (agg. di Matteo Fantozzi)
600 TENTATIVI A VUOTO PRIMA DI…
La morte di Stewart Adams, 95enne inventore dell’ibuprofene, ha fatto sì che si riaccendessero i riflettori su un farmaco che ha aiutato miliardi di persone nel superamento di problemi di salute molto fastidiosi quali dolori reumatici, infiammazioni di vario genere e via dicendo. Come riportato da Wired, prima di arrivare alla realizzazione del composto, però, la strada fu a dir poco tortuosa ed ebbe inizio con la ricerca di un farmaco per il trattamento dell’artrite reumatoide che fosse efficace come uno steroide ma senza i tipici effetti collaterali. Inizialmente Adams tentò di capire se alte dosi di aspirina potessero fare al suo caso, ma reazioni allergiche, sanguinamenti e problemi allo stomaco non potevano essere sottovalutati. Tutto da rifare allora: ed ecco l’alternativa che rivoluzionò la sua esistenza. Coi suoi colleghi John Nicholson e Colin Burrows, Adams testò più di 600 composti chimici per trovarne uno che fosse ben tollerati: così nacque l’ibuprofene. (agg. di Dario D’Angelo)
FARMACO NATO PER ARTRITE REUMATOIDE
È morto Stewart Adams il papà dell’Ibuprofone, aveva 95 anni. Tra le curiosità sulla sua scoperta c’è sicuramente un particolare molto curioso. Questi infatti aveva iniziato i suoi studi agli inizi degli anni cinquanta con un lavoro su un farmaco contro l’artrite reumatoide che non avesse degli effetti collaterali gravi. Sicuramente lo studio era interessante, perché si poneva l’obiettivo di andare a puntare una delle malattie autoimmuni più temibili in assoluto. Nel 1961 fu depositato un brevetto per l’acido composto 2-1 propionico. Fu solo nel 1966 che si scoprì che questo farmaco, chiamato Ibuprofene, aveva degli effetti antinfiammatori interessanti. Dal 1969 fu lanciato sul mercato britannico con obbligo di prescrizione medica, mentre nel 1983 si arrivò all’acquisto dello stesso senza ricetta. Curioso è anche il racconto dello stesso Adams che svela come ne aveva beneficiato lui stesso dopo aver alzato troppo il gomito con i suoi amici. (agg. di Matteo Fantozzi)
UN PASSATO DA RUGBISTA
Il papà dell’Ibuprofene è morto all’età di 95 anni, ma andiamo a conoscere un po’ più da vicino Stewart Adams. Nel 1950 ha sposato la moglie Mary poco prima di trasferirsi a Leeds. Qui entra nella lega di rugby, vivendo dunque un passato da sportivo. Andrà poi a vivere anche a Redhill nel Nottinghamshire nel 1955. Inoltre nel 1987 questi ha raggiunto anche il premio come Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico. Sicuramente Adams è stato un uomo in grado di far fare un salto di qualità al suo paese e non solo, dando una svolta non da poco al mondo della medicina. La scoperta è arrivata all’interno dei laboratori della Boots negli anni cinquanta, un luogo a lui molto familiare dove ha lavorato a lungo e dove ha dimostrato da chimico di avere delle qualità ancor maggiori di quello che si potesse mai aspettare. Uomo di carattere viene descritto come anche di discreta ironia, riuscendo a dare sicurezza al team con il quale ha collaborato. (agg. di Matteo Fantozzi)
STEWART ADAMS, L’UOMO CHE INVENTÒ L’ANTIDOLORIFICO
Stewart Adams, il papà dell’ibuprofene, l’uomo che inventò uno degli antidolorifici più utilizzati al mondo, è morto a 95 anni nella sua casa di Nottingham, in Inghilterra, come riferito oggi dal figlio Charles ai media britannici. Come riportato da La Repubblica, Adams, laureato in farmacia, scoprì il farmaco destinato a donare sollievo a milioni di altre persone afflitte da dolori reumatici o da altri fastidi, mentre lavorava in un laboratorio a Boots. Dal giorno della scoperta, però, passò poi una decina d’anni prima che il farmacista mettesse a punto l’ibuprofene e altri sette ne trascorsero prima che venisse concesso il permesso di prescrizione da parte della autorità sanitarie. Particolare un aneddoto raccontato dallo stesso Adams alla Bbc: l’uomo disse infatti di aver avuto la prima conferma che l’ibuprofene funzionasse sperimentandolo su se stesso. Il motivo? Curare gli effetti di una sbornia e riuscire a parlare in condizioni accettabili ad un convegno.
MORTO IL PAPA’ DELL’IBUPROFENE
Stewart Adams, inventore dell’ibuprofene, nacque 95 anni fa a Byfield, nel Northamptonshire. Dalla scuola si ritirò all’età di 16 anni e diede inizio ad un apprendistato in una farmacia al dettaglio gestita da Boots. Fu quest’attività che lo portò al conseguimento di una laurea in farmacia e successivamente ad un dottorato in farmacologia presso l’Università di Leeds. Il farmacista fece poi ritorno nel dipartimento di ricerca della Boots Pure Drug Company Ltd nel 1952 dove rimase per tutta la sua carriera ricoprendo il ruolo di capo delle scienze farmaceutiche. Nei primi anni Cinquanta si impegnò per lavorare ad un farmaco contro l’artrite reumatoide che non avesse effetti collaterali; l’anno della svolta fu il 1961, quando venne depositato un brevetto per l’acido composto 2- (4-isobutilfenil) propionico, successivamente chiamato ibuprofene. Come riportato da La Repubblica, “nel 1966 si svolgono gli studi clinici a Edimburgo e viene evidenziato l’effetto antinfiammatorio del medicinale. Nel 1969 ibuprofene fu lanciato nel Regno Unito solo su prescrizione medica e nel 1983 divenne disponibile senza ricetta grazie alla sua sicurezza”.