Torna a colpire l’Italia l’incubo aviaria con il pronto soccorso di Castel Volturno che è stato chiuso. Un uomo si è presentato alla Clinica Pineta Grande accusando i classici sintomi dell’aviaria. Il paziente ora si trova in coma. Si parla dunque di un nuovo possibile caso che proviene dall’H7N9 appartenente al ceppo più temibile perché più infettivo. Si tratta di un virus con una potente resistenza ai farmaci e per questo diventa molto difficile anche la profilassi per chi viene a contatto con i contagiati. Il virus può portare alla morte in pochi giorni. Il Mattino ha riportato con maggiore precisione il caso, specificando alcuni particolari in più sul paziente. Si tratta di un uomo di 30 anni di Mondragone che è stato ricoverato con degli spasmi evidenti e la temperatura molto elevata. I suoi familiari hanno specificato al personale medico come l’uomo fosse tornato da non molto tempo da un viaggio in Sud America dove si era trovato per le festività di Natale. L’ospedale ha immediatamente acceso il codice rosso e attivato i protocolli di protezione dall’H7N9 a scopo cautelativo.



Torna l’incubo aviaria in Italia, chiuso il pronto soccorso di Castel Volturno: i rischi dal virus

Sono devastanti i rischi che arrivano dal virus H7N9 che porta nuovamente nell‘incubo aviaria l’Italia. Per questo è stato chiuso il pronto soccorso di Castel Volturno dove un uomo è arrivato con i classici sintomi di aviaria dopo un viaggio in Sud America. Il personale sanitario ha attivato il protocollo di protezione, segnalando il sospetto al servizio sanitario regionale. Così è stata disposta la sospensione di ogni attività sanitaria nei locali dove è stato il paziente in questione. L’uomo è al momento in coma farmacologico e il pronto soccorso è stato chiuso. L’aviaria può portare alla morte improvvisa del paziente che la contrae e si tratta di un virus tra quelli a più alto tasso infettivo. Il virus è stato chiamato aviaria perché nella maggior parte dei casi l’infezione arriva dall’esposizione al pollame vivo o ad ambienti potenzialmente contaminati. Nonostante la grande preoccupazione non è facilissimo trasmettere il virus da una persona all’altra.

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