Migliorano le condizioni della 19enne ricoverata per meningite a Padova. Si era parlato nella giornata di oggi della profilassi antibiotica disposta per 20 persone tra familiari e persone che avevano frequentato gli stessi luoghi della giovane studentessa universitaria. Gli avvisi lanciati sia online che nelle aule dell’Università frequentata dalla ragazza hanno generato una vera e propria psicosi a Padova. Tanto che sono 400 le persone che hanno chiesto in meno di 24 ore di essere sottoposti a profilassi antibiotica. Probabilmente la maggior parte sono ragazzi che come la 19enne hanno frequentato le aule e impauriti dagli avvisi hanno ritenuto necessario presentarsi al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss mentre ad altre 600 sono state date delle informazioni telefoniche preventive. Intanto la ragazza è stata dimessa dalla terapia intensiva per trasferirsi in reparto. (agg. di Matteo Fantozzi)
PROFILASSI PER 20 PERSONE
La studentessa 19enne di Lagnasco ricoverata con la meningite non rischia la vita. La ragazza si trova al momento ricoverata in terapia intensiva all’Ospedale Sant’Antonio di Padova. Sono state sottoposte a profilassi 20 persone tra Padova e Venezia. Si tratta dei partecipanti alla festa nella notte di Capodanno dove era stata la giovane, i compagni di stanza e gli amici di Padova oltre al personale dell’ambulanza che l’ha portata in ospedale e gli operatori del Pronto Soccorso che l’hanno presa in cura. Al momento dunque sembra che la situazione sia rientrata e che l’allarme non sia più eclatante come gli scorsi giorni. Di certo la 19enne rimarrà ancora in osservazione in terapia intensiva anche se dovrebbe tornare alla fine a vivere la sua vita senza nessuna conseguenza particolare. Al momento non si è reso necessario sottoporre a profilassi antibiotica oltre alle persone già indicate. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA GIOVANE NON È IN PERICOLO DI VITA
Arrivano notizie fortunatamente rassicuranti riguardo la studentessa di 19 anni di Lagnasco, frequentante l’Università di Padova, ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sant’Antonio di Padova. Il personale medico ha confermato come, pur essendo serie le condizioni della ragazza, non ci sia pericolo per la vita della giovane, con le cure somministrate in tempo. I primi sintomi sono stati evidenziati dalla studentessa il giorno dell’Epifania, dopodiché si è cercato di rintracciare tutti coloro che sono stati in contatto con lei in tempi recenti, compresi i partecipanti alla festa di Capodanno a Venezia alla quale la 19enne aveva partecipato. Anch’essi sono stati sottoposti alla dovuta profilassi antibiotica quando si entra in contatto con persone che nei giorni successivi manifestano i sintomi della meningite. (agg. di Fabio Belli)
LE AULEE FREQUENTATE DALLA RAGAZZA
Una ragazza universitaria è stata ricoverata per meningite all’ospedale Sant’Antonio di Padova. Intanto sono state rese note le aule dell’Università di Padova frequentate dalla ragazza nei giorni 2-3-4 gennaio prima del ricovero. Le persone che hanno frequentato gli ambienti condivisi con la ragazza non devono forzatamente essere sottoposti a profilassi antibiotica come chi ha avuto contatti stretti con la paziente. Le Linee guida Ministeriali però consigliano di avvertire le persone per una sorveglianza sanitaria. Le aule in questione sono: aula pollaio di via Paolotti, aula studio di via Japelli e la biblioteca centro San Gaetano. Risulta impossibile rintracciare tutte le persone che hanno frequentato le aule per questo sono stati contattati i responsabili e inoltre è stata esposta una lettera all’interno dei suddetti luoghi frequentati dalla 19enne durante i primi giorni del 2019. (agg. di Matteo Fantozzi)
ALTRO CASO A PARMA
Non è in pericolo di vita la studentessa 19enne di Lagnasco, iscritta all’Università di Padova, ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Sant’Antonio di Padova per un caso di meningite e le sue condizioni sono in lento miglioramento. Come riportato da Sky Tg24, resta alto però in città il livello d’allerta per un possibile contagio: l’azienda sanitaria Usl 6, per quanto la profilassi sia obbligatoria solo in caso di contatto stretto e prolungato, ha comunque diramato l’avviso nelle aule studio e nella biblioteca frequentate dalla 19enne, così da informare l’utenza della sorveglianza sanitaria in corso. Intanto un altro caso di meningite si è registrato nelle ultime ore a Guastalla, su un uomo di 35 anni ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma. Il paziente è in condizioni gravi ma stazionarie e sta effettuando tutte le terapie del caso. (agg. di Dario D’Angelo)
COMUNICAZIONE DALLA USL 6
Una studentessa di 19 anni è stata ricoverata nella Terapia Intensiva dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova per meningite. La giovane, residente a Lagnasco (Cuneo) ma domiciliata a Padova dove frequenta l’Università, è finita in pronto soccorso lunedì 7 gennaio. Lo ha comunicato Ivana Simoncello, responsabile dell’Igiene e della Sanità Pubblica dell’Usl 6, secondo cui la ragazza sarebbe ricoverata per “meningite da meningococco”. Subito a Padova è scattato l’allarme contagio e si è provveduto a ricostruire gli spostamenti precedenti di una settimana rispetto alla comparsa dei sintomi (febbre elevata, cefalea, vomito, diarrea), manifestatisi il 6 gennaio. Grande preoccupazione per chi ha frequentato il centro culturale San Gaetano di via Altinate a Padova, dove oggi sono comparsi i cartelli informativi dell’azienda sanitaria che informavano della frequentazione da parte della ragazza dei locali dell’ex tribunale.
STUDENTESSA RICOVERATA PER MENINGITE A PADOVA: I SUOI SPOSTAMENTI
Ma quali sono stati gli spostamenti della studentessa ricoverata a Padova per meningite. Dopo aver trascorso le feste di Natale in Piemonte con la famiglia, la 19enne è tornata a Padova il 31 dicembre, trascorrendo il Capodanno in una casa privata a Venezia. I suoi compagni di stanza e gli amici sono stati rintracciati e sottoposti a profilassi: lo stesso trattamento è stato riservato agli operatori del 118 che l’hanno soccorsa così come ai medici e agli infermieri del pronto soccorso, in tutto una ventina di persone. L’allarme contagio non riguarda l’università dal momento che le lezioni erano sospese causa pausa natalizia ma la ragazza dal 2 al 5 gennaio, spiega l’azienda sanitaria, ha frequentato due aule studio (l’aula «Pollaio» di via Paolotti e l’aula di via Japelli): “I contatti delle aule studio non sono considerati stretti”, come invece – chiarisce Il Corriere della Sera – potrebbero essere quelli maturati per molto tempo in ambienti piccoli e chiusi come avviene per familiari o compagni di stanza.