Abbiamo raggiunto il picco dell’influenza per il 2019 con purtroppo anche 52 morti in Italia. Si parla di 832mila casi nell’ultima settimana, quella che andava dal 28 gennaio al 3 febbraio. Dall’inizio della stagione oltre ai decessi si parla anche di 282 casi gravi. Sette delle persone che hanno perso la vita sono state colpite proprio nella settimana in questione. Il tragico bilancio è stato pubblicato da Influnet dell’Iss (Istituto superiore di sanità). Da quando è iniziata la stagione sono quasi cinque milioni gli italiani che sono stati colpiti dall’influenza e costretti a letto. Va però specificato come l’80% dei casi gravi e l’85% dei decessi fosse legato ad almeno una patologia cronica precedente, questo ci indica ancora di più come le categorie a rischio debbano assolutamente evitare il contagio. L’età media dei casi è di 61, il 76% degli ammalati supera i 50 anni.



Picco influenza 2019, 52 morti in Italia: l’importanza del vaccino

I dati del picco d’influenza del 2019, con 52 morti in Italia, ci fa tornare sull’importanza della questione vaccini. Nella maggior parte dei casi le persone contagiate avevano preso il virus A-H1N1. La prevalenza del virus è appunto quello A, che ha colpito addirittura il 99.7%. Di questi il 57% colpito appunto da A-H1N1 e il 33% all’A-H3N2. Gli esperti hanno evidenziato come un ceppo molto simile sia appunto presente all’interno dei vaccini. Per questo è importante cercare di ragionare molto in ottica prevenzione anche se in questo momento potrebbe essere un po’ tardi. Torna dunque a far discutere quanto proposto dai no-vax sempre più responsabili di questo calo dei vaccini e dunque dell’esposizione a rischi maggiori e non indifferenti.

Leggi anche

Eutanasia, sinistra UK si spacca/ Ex Premier Brown “suicidio assistito peggiora società, più cure palliative”La dieta anti stress/ Ecco quali sono i cibi che mantengono stabile il livello di cortisolo